
Subbuglio in casa
Aironi e c’era da aspettarselo, ne ho già parlato
qui e
qui e ora bisogna ritornarci su perchè la sconfitta con Ulster dello scorso week-end ha dell’inverosimile per come è maturata.
Il pubblico c’era, nonostante le continue sconfitte c’era, oltre 6.000 per vedere l’Ulster mica Castrogiovanni & Co; la spinta della Società c’era, aveva parlato chiaro il Presidente Melegari; la consapevolezza di essere di fronte al baratro c’era, la stampa ed il rugby-bloggers avevano fatto da grancassa a stanchezza, ansia, sfiducia e a quanto di peggio può capitare addosso ad una squadra di rugby. C’era tutto per decidere di darsi da fare, di dover fare la propria parte ma gli Aironi non ci sono stati. “
Aironi quasi dispersi in campo” (QS Sport – G- Sbrocco) è la autorevole definizione che rimbalza dal Brianteo.
Il rugby italiano di altissimo livello deve aver il coraggio di mettere a posto queste cose, non tentennare oltre ,si sa che non è nostra abitudine avere a che fare con l’alto livello ma questa è una cosa che può accadere e nell’alto livello non può consumarsi lentamente, va affrontata. Il fatto che il progetto Aironi abbia iniziato la stagione con lo stesso o forse peggior ritmo dello scorso anno ha dimostrato da tempo che bisogna metterci mano.
Jacques Brunel ha dedicato larghi spazi ad Aironi nella conferenza stampa della scorsa settimana dicendo tra l’altro:”
….Il guaio è che vince solo Treviso. Sì, gli Aironi sono un problema. Credo sia necessario, e possibile, avere un collaborazione più stretta con questa franchigia…” .
Sentito Brunel credo il dado sia tratto, dispiace se qualcosa accadrà e non sarà bellissimo da vedere ma è giusto così.
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