Mi è piaciuta moltissima la
foto che la Nazionale gallese ha preparato per questo Sei Nazioni dove i convocati portano la maglia non del loro attuale club professionistico ma quella nel quale hanno fatto la formazione ovale prima di passare al grande palcoscenico.
Ho voluto provare a mettere in fila i convocati della nostra Nazionale con i club che li hanno scovati e portati alla ribalta ed ecco il risultato. Alcune osservazioni ad onor del merito. Venditti nasce nell’Avezzano Rubgy, così come Semenzato nel Paese (Tv) e Sgarbi nelle società della provincia trevigiana prima di arrivare al clou di Mogliano (allora San Marco Rugby). Alcuni di questi giocatori sono “rivendicati” dalla Accademia FIR con quell’inqualificabile senso di ingratitudine e rivincita verso i club che la FIR riesce bene ad esibire in questi ultimi anni.
Facciamo ora una osservazione per una volta decisamente ottimistica sull’argomento. Fra i 22 convocati per la Francia abbiamo solo 3 sudafricani (Geldenhuys, Van Zyl, Botes), 3 “argentini” (Parisse, Canale, Castrogiovanni), 2 australiani (McLean, Burton), 1 canadese (Barbieri). Se andiamo però a guardare l’estrazione di questi 9 ragazzi sono pochissimi (3/4) quelli che sono stati “acquistati già fatti” (licenza poetica) da altre scuole di rugby ma la maggior parte si sono veramente formati o sono “emersi” al rugby presso club italiani. Un esempio: il tanto amato Castrogiovanni si è messo in luce a Calvisano, Parisse e Canale alla Benetton, Burton a Benevento, e via così. Buon sangue non mente.