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Il simbolo del Comitato del rugby triveneto. |
Entra in Eccellenza il quarto team del Veneto e, dopo un paio di anni di menomazione, si ristabiliscono antichi equilibri nel “gotha” (ahinoi) del rugby della penisola. Due anni fa uscì dal Super10, quello era il nome allora, la super scudettata
Benetton Treviso con destinazione Celtic League e, nel frattempo, il Venezia-Mestre si era procurato la retrocessione ed anche molto di più. Promosso il Mogliano la Eccellenza aveva ritrovato in se la provincia di Treviso, anche se un moglianese non è sempre convintissimo di essere “trevigiano”, ed
ora, con San Donà anche la provincia di Venezia ritorna in cima alla vetta.
San Donà di Piave è cittadina amabile, poco più di 40.000 abitanti con un proprio strettissimo “hinterland” di altri 25.000 ed ha una
meravigliosa storia di rugby culminata con 4 finali scudetto negli anni novanta e poi come non ricordarsi le peripezie ovali della mitica Fracasso San Donà anni ottanta?
Petrarca,
Rovigo,
Mogliano,
San Donà di Piave, quasi metà del campionato italiano l’anno prossimo si giocherà entro un raggio di 100 Km anche se gli umori a casa delle quattro venete sono molto diversi.
Ci prova a non cedere del tutto le armi Rovigo in vista di una prossima stagione lacrime e sangue ma pur sempre con una Amlin Cup da fare ed insistendo nella volontà di arrivare alle fasi finali, Rovigo conferma quasi tutto lo staff e trattiene qualche giocatore destinato ad altri lidi, mesto ma orgoglioso.
Umore alto con prospettive lanciatissime per Mogliano che giocherà in Europa il prossimo anno e che pare intenzionato a sfruttare l’occasione per farsi sentire anche in campionato: confermata la splendida coppia Casellato-Properzi Mogliano è passata a sottoscrivere ingaggi numerosi ed importanti, il messaggio è così arrivato a tutti forte e chiaro.
San Donà è appena stata promossa ma un paio di giocatori opzionati li aveva già messi in cantiere per il famoso “caso di vittoria” vedremo ora come si muoverà. In casa padovana
i petrarchini passano il tempo, chiusi nel consueto silenzio di tomba (è il caso di dirlo), a perdere pezzi pagando il fio di diverse stagioni fallimentari sotto il piano della gestione (stagione dello scudetto inclusa), per loro si profila un campionato in sordina un po’ da nobile decaduta ma del resto la verità non ha mai fatto male a nessuno, anzi.
Saranno belli i derby tra queste quattro, si spolvereranno antiche ruggini e terzi tempi memorabili, c’è del buono in arrivo in Eccellenza il prossimo anno, ho detto “buono”, non “nuovo”, è va davvero bene così.
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