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FIR E DINTORNI

G.I.R.A. PASSA DAI QUESITI ALLA PROPOSTA : 3 PUNTI PER RIFORMARE IL RUGBY

Qualche giorno fa la G.I.R.A. ha inviato ai tre candidati alla Presidenza Federale tre quesiti attraverso i quali rivelava il proprio pensiero in merito ad alcune spinose situazioni inerenti il rapporto giocatori-Società-strategie del movimento. Un quesito di GIRA è stato scandagliato qui su Il Nero Il Rugby ovvero quello dove si affermava che andava chiesta per l’iscrizione ai Campionati (nazionali ed internazionali) ad ogni Società la presentazione di garanzie fideiussorie o di altro tipo atte a garantire il rispetto integrale degli impegni finanziari assunti nei confronti dei giocatori, questa richiesta arrivava fino allo “spegnimento” delle Società inadempienti.. Il Nero Il Rugby, si sa, essendo blog di opinione e commenti non si è tirato indietro e dopo poche considerazioni, spero lineari, ne è scaturita una domanda per GIRA:”Esistono 14 Società in Italia in grado di iscriversi ad Eccellenza e Pro12 portando “garanzie fidejussorie o di altro tipo” ai fini della loro stabile partecipazione al loro torneo?”. G.I.R.A. non ci ha pensato due volte, ha imbracciato penna e calamaio e mi ha inviato una completissima risposta della quale ringrazio sinceramente moltissimo e tento di darne di seguito una sintesi. Punto numero uno i bilanci societari delle Società in questione sono generalmente sconosciuti ma sopravvengono puntualmente problemi che si presume conosciuti alla Dirigenza quindi “La prima problematica da affrontare è quella dell’onestà intellettuale della Dirigenza sportiva, fermo restando, è ovvio, che i problemi economici potrebbero anche sopravvenire (“incolpevolmente”)”. In tutti i casi, dice GIRA, “è sbagliato che certi Dirigenti si “improvvisino…la managerialità sportiva richiede studio, know how, qualifica, formazione continua…non è sufficiente essere appassionati di Rugby per gestire il Rugby”. In seconda istanza GIRA, ammorbidendo la propria ipotesi iniziale di “spegnimento”, propone con grande concretezza che “le Società Sportive dovrebbero offrire elementi di valutazione concreti e documentali nonché dimostrarsi in grado di affrontare una progettualità almeno di medio periodo”  e continua “la F.I.R. non può pensare di vedere limitato il suo ruolo ad un controllo iniziale: l’attività di monitoraggio deve essere continuativa, lungo l’intera stagione sportiva. Andrebbero perciò depositati bilanci provvisori, aggiornamenti di statistiche, proiezioni..” Secondo GIRA in tutti questi passaggi, dalla formazione alla responsabilità di controllo la FIR dovrebbe essere centrale e questo è molto più che condivisibile, il terzo punto però è davvero illuminante perchè, al di là del suo significato oggettivo, rivela come una Federazione dovrebbe essere davvero, apre gli occhi sull’abisso fra quello che c’è (settantamilaolimpicoseinazioniaccademiefederali) e quello che dovrebbe essere perchè la GIRA propone che  “una Società dovrebbe avere la possibilità di accedere, in situazioni di crisi reversibili, ad un fondo di garanzia, alimentato con prestiti Federali basati su accantonamenti specifici e rigidamente vincolati a certi presupposti ed impegni”.  GIRA ha così presentato tre proposte concrete, tanto discutibili quanto pragmatiche, ha portato in campo un modello per il futuro del rugby professionistico e non, su questo si apra il tavolo della discussione perchè è di questo che ha bisogno il movimento, di questo dovrà occuparsi il prossimo Presidente. Non si può rimandare oltre. 
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NOTA: Quanto sopra è solo una sintesi del testo che mi ha trasmesso GIRA, se qualcuno volesse il testo integrale non ha che da chiedermelo alla mail stefanofran@gmail.com.
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