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FIR E DINTORNI

FIR IN CONTINUITA’ : THE SHOW MUST GO ON

Il bellissimo Salone d’Onore del CONI a Roma 
Presentati al Salone d’Onore del Coni i Test Match del Novembre finalmente arrivato, la temperatura non lascia spazio a dubbi. Consumato nell’autorevole salone romano il rito del chilasparapiùgrossa che ha visto soccombere ai punti il neo-Presidente Gavazzi solo penombra del suo predecessore, del resto è appena arrivato alla carica federale, con il tempo si farà.  E’ mancata la fantasia nella presentazione FIR ma del resto avendo la Federazione del rugby abdicato per l’occasione, in perfetta continuità con il passato, dal movimento del rugby, per dedicarsi al solo universo, piccolo ma ricco, della Nazionale cosa altro poteva raccontare? Le cose che il Presidente Gavazzi si è così trovato a elencare sono le stesse del trascorso Dondi, cambiano le date e le persone ma i temi sono quelli:  la FIR vuole in Italia i Mondiali del 2023, era già candidata anche per i due precedenti ma, state certi, alla presentazione 2013 dei Test Match ci candideremo anche per quelli del 2027. Per il 2023 speriamo aver risolto il problema di dove giocare a rugby in Italia, alla presentazione dei Test Match la FIR ha infatti giustamente ringraziato le città che li ospitano, Brescia e Firenze perchè per l’Olimpico di Roma può solo ringraziare il Coni, fosse infatti stata la AS Roma a poter scegliere staremmo al massimo a Frascati. Forse era l’occasione giusta per ribadire con forza questo problema ricordando ai molti convenuti che Torino, Bologna e Milano hanno detto no;  forse però era questo l’intento del Presidente e della Federazione tutta quando è stata presentato l’ambizione di poter far giocare l’anno prossimo la nostra Nazionale a Napoli, altro stadio “non praticabile” al rugby,  contro l’Argentina. Programmare una partita  di rugby della nostra Nazionale è  purtroppo una “ambizione” e  non un ragionevole diritto sportivo.  Finale entusiasmante con il Presidente Gavazzi che scioglie i dubbi:” Chi non ha mai sognato di battere gli All Blacks?”. Proclama giusto, questo proprio si, si va in campo sempre per vincere non per giocarsela.
In conclusione va però rilevato che i  lustrini e le roboanti promesse hanno quindi ancora una volta preso il sopravvento nella presentazione FIR, messaggi positivi e trionfanti, il rugby italiano dipinto come un guerriero che sfolgorante nella sua lucida armatura cavalca lancia in resta con onore e sprezzo del pericolo verso orizzonti di gloria. Chi nel rugby ci sta dentro sa bene qual’è il vero orizzonte ma che ci volete fare, questo è il prezzo della “continuità”: the show must go on. 
 
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