Ulster cede all’Irlanda di Declan Kidney per i Test Match una decina di giocatori ma in campo contro Edinburgh non è mancata la qualità anche se tre di loro hanno effettivamente calcato il verde prato di Revenhill (Gilroy, Marshall e Ferris). Altri 45 punti agli scozzesi ed Ulster si conferma il team terribile del PRO12, quelli da battere, quelli che stanno in cima alla classifica con una differenza punti di +118 dopo 7 partite, hanno già giocato e vinto la andata con Warriors (3° posto in classifica) e Munster (4°) e per arrivare agli Scarlets (2° in classifica) devono passare nelle prossime due giornate per l’Italia, prima a Parma e poi a Treviso. Possibilità di realizzare all’Ulster un “italian job”? Allo stato attuale davvero poche ma non si sa mai, la palla è opportunamente ovale.Oggi le Zebre “quasi” centrano la prima vittoria stagionale, è però proprio il “quasi” il problema, il “quasi” ha la prerogativa di non far punti, in classifica infatti 1 punto le Zebre avevano e 1 hanno; nella gran corsa finale del match giocato con gli Scarlets sono questi ultimi che fanno gioco e prima li superano e poi a tolgono agli italici “federali” anche il punto di bonus. Il match “quasi vinto” delle Zebre corre in verità su un filo conosciuto anche se, bisogna ammetterlo questa volta quello spunto in più c’era eccome; per le Zebre il clique è anche questa volta : gran difesa, primo tempo blindato, occasioni sprecate con errori nei fondamentali nelle fasi di vantaggio, ingenuità e crollo finale. Cose già viste in casa Zebre.
Mettiamo subito i puntini sulle “i”, la notizia non è la sconfitta del Benetton Treviso a Galway, il passo falso trevigiano rimane quello della scorsa settimana in casa contro Warriors. Adesso la classifica si tinge di nero per i biancoverdi che devono giocarsela, con un team decurtato dai 18 convocati da Brunel, con Ulster il 23 novembre, poi in dicembre, con chi ritorna dai Test Match sano e “riposato”, prima i Dragons (Pro12) poi due volte Zebre e due volte Leicester (Heineken Cup). Gran fatica per Treviso, roba da lasciarci giù le proverbiali sette camice. Se ne faccia una ragione Treviso ed anche Munari non è colpa loro se hanno in casa la Nazionale, in verità è prima di tutto un gran merito, magari non da’ le soddisfazioni che dovrebbe: a Parma dicono “L’è mej suder che tossòr” (meglio sudare che tossire) perchè tossire, a differenza del sudare, sa di malattia in arrivo. Se lo dicono a Parma…..
