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ECCELLENZA: PIOGGIA INCESSANTE CAMPO PESANTE

Pioggia incessante, campo pesante, sono questi i fattori che hanno determinato la ottava giornata del Campionato di Eccellenza; qualcun altro direbbe solamente “allora giornata poco tecnica” trovando il solito screanzato de “Il Nero il Rugby”  a rispondergli  “chi l’ha detto che il rugby si gioca solo con il bel tempo? per il corso di danza classica accomodarsi in fondo a destra dopo gli spogliatoi, anzi ancora più in là”.

In effetti le dichiarazioni post partita di tutti i tecnici girano intorno a questa equazione campo pesante = cattiva prestazione. Facile non essere d’accordo, il campo pesante rivela molto spesso le doti caratteriali, di coordinazione motoria personale e di affiatamento di un team, la preparazione fisica ed atletica dei giocatori. Si parla spesso di questo per i giocatori di Eccellenza ed il fine settimana ha letteralmente “denudato” le ore di palestra e preparazione fisica in genere di ogni squadra. Si sono visti utility back muoversi al rallentatore ma muoversi comunque con coordinazione perfetta ed anche il suo contrario, si sono visti mediani incapaci di tenere la posizione mentre altri muovere la palla con uguale velocità  e i loro terminali arrivare sulla palla non per forza “telefonati” nonostante il mitico campo pesante, senso del tempo e del ritmo. I campi invernali danno pene e grattacapi non indifferenti ai coach, impostare una partita sulla base di un fattore di questo tipo può rendere un team da sfavorito a favorito, ad esempio gli avanti, veri protagonisti in questi frangenti, leggono diversamente il punto di incontro e l’apertura al largo non è detto dia grandi soddisfazioni. “Pioggia incessante e campo pesante” è quindi, secondo me, un tipo di giornata del campionato che se non ci fosse bisognerebbe inventarla, speriamo anzi ce ne sia più di una, serve a testare particolari skill ed il lavoro che certi coach fanno sui loro giocatori. E’ gran bel rugby anche questo, bisogna guardarlo in maniera diversa.

L’Aquila ha racimolato 69 punti di passivo, costruiti su 10 mete subite di cui due tecniche, ha poi collezionato due cartellini gialli (Colaiuda e Rathore), ha giocato a Calvisano sotto pioggia battente, sarebbe cambiato qualcosa se ci fosse stata giornata soleggiata? Speriamo di si ma non stia troppo a chiederselo Lorenzetti perchè c’è bisogno di un intervento immediato. Viadana intanto ha preso la prima lezione d’Eccellenza, lasciata a zero punti dai Cavalieri Prato che fanno una meta e fanno lavorare meglio la mischia. Rischia Rovigo con le Fiamme Oro, sotto alla fine del primo tempo vengono forse rianimate negli spogliatoi da Pola Roux, rientrano ci mette la pezza Mountariol e fanno definitivamente loro la partita solo verso la fine, sempre grazie al piede di Basson. Vita difficile per Petrarca e Lazio contro le due emiliane ma alla fine va secondo il pronostico

Il derby si giocava a San Donà di Piave, in tribuna la coppia Zatta-Gavazzi, pioggia a catinelle (che sia un segno) ed un freddo polare (solo climatico però , non pareva proprio ve ne fosse fra i Presidenti). In campo fango e sudore e tanto carattere (Mogliano) tanta potenza (San Donà) troppi errori (tutti e due) : pioggia incessante campo pesante. La partenza del match è in sostanziale equilibrio, al 10′ però San Donà ha già perso due touch, sarà una costante, le perderà quasi tutte, alla fine forse un paio saranno state piattaforme utili per i biancocelesti. Il primo tempo corre con una supremazia in mischia dei sandonatesi, il loro Lobberts in cattiva giornata sul gioco difensivo e Mogliano che insiste a giocare alla mano nonostante pioggia incessante ecc ecc., il finale del primo tempo dice tutto: 3-3. Il secondo tempo si apre con San Donà che tenta il gioco veloce, il giocattolino quasi funziona troppe ingenuità ed errori limitano le possibilità di far poi punti; per vedere la meta del Mogliano si deve aspettare l’entrata in campo del solito Costa Repetto, posa il pallone oltre la linea Cerioni, ottima progressione del centro moglianese.  Il tempo passa e Mogliano prende piano piano il sopravvento tecnico: linea che rimane ferma, ottimi placcaggi, la mischia che recupera,  gioco veloce. Sul fronte del San Donà piace segnalare come aggredisce lo spazio il centro neozelandese Flynn e la buona sintonia della mediana Dotta, Rorato. I ragazzi crescono. Se a San Donà raggranellare un punto contro la corazzata Mogliano può andare bene come va Mogliano? Visto carattere e determinazione e il mantenimento di certe prestazioni in un ambiente come quello di domenica viene da chiedersi come facciano ad essere in quella posizione di classifica. La compagnia di Casellato riceve l’8 dicembre a Mogliano, per motivi di Amlin Cup, Newport, gli stessi che le hanno appena prese sonore dalla Benetton in Pro12, i paralleli si sprecheranno.

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