Connect with us

A TITOLO PERSONALE

NAZIONALE: DIAMO I NUMERI E…. GUARDIAMO AL FUTURO CON FIDUCIA

di Umberto Casellato

Era il 20 novembre 2010,  poco più di 2 anni dopo, il 24 novembre 2012, stessa partita, Italia-Australia; si, certo, le partite di rugby sono tutte diverse, difficilmente vale la regola della proprietà transitiva del tipo: l’Australia ha vinto molto bene a Twickenam, allora, poichè  i canguri hanno sofferto molto di più in quel di Firenze, noi siamo a livello degli inglesi, quindi vinceremo facile nel Sei Nazioni proprio contro di loro. Questo no, sicuramente no, ma qualcosa di queste due partite a distanza di 2 anni va analizzato. Lato Italia ci sono due tecnici da guardare, sicuramente due culture rugbystiche e di pensiero molto diverse, anche i numeri, che solitamente sbagliano poco, lo dimostrano ampiamente. Da una parte Nick Mallet, ha scritto la sua pagina di storia come allenatore con risultati che tutti conosciamo, mi limito a dare numeri e non giudizi, anche se vedendo le mie squadre sicuramente si può intuire quale sia la mia corrente di pensiero. Per Jacques Brunel il tempo darà, come sempre, il suo verdetto. Per ora, qualche indicazione numerica provo a darla ed interpretarla  per capire se, a prima vista, ci possano veramente essere delle differenze sostanziali.

Italia vs Australia  in cifre dice che, due  anni dopo, si può tralasciare il risultato: nel 2010 fu  frutto di 2 mete trasformate e 6 penalty per l’Australia contro una meta e 3 penalty per l’ Italia e diceva alla fine 32 a 14 , mentre nel 2012 dice di un  22-19 , con entrambe le squadre in meta una sola volta e a fare la differenza c’è 1 penalità in più per i canguri. Le cose che più mi fanno  riflettere a due anni di distanza non sono certamente la differenza punti sul finale, che a volte  è veramente frutto di episodi e circostanze , ma alcune statistiche .

Nel 2010 gli off loads (in italiano trasformazione diretta) erano stati 13 per l’australia e solo 2 per l’italia , due anni dopo le parti si invertono, non così marcatamente ma comunque l’Italia completa 9 offl loads e l’Australia solo 5 , primo passo avanti.  Il dato può avere molte sfaccettature, la più semplice mi sembra quella di rilevare un approccio ad un rugby più di continuità e di ricerca degli spazi e meno ad uno più fisico, dove la ruck e un momentaneo stop del gioco, ne sono la  logica conseguenza.

Altro dato abbastanza interessante il numero di placcaggi ,nel 32 a 14 l’ Italia ne  ha dovuto fare 137 a fronte dei 93 australiani , di questi noi ne abbiamo sbagliati 10 loro 3. Il 24 novembre del 2012 si invertono ancora le parti noi facciamo 65 placcaggi , gli australiani , udite udite , 124 , le percentuali di errori si alzano per tutte e due le squadre perché noi  ne sbagliamo 10 gli australiani 26 . Questo è sicuramente un dato che reputo importantissimo , il vero termometro di un sistema di gioco. Se la squadra avversaria  effettua il doppio di placcaggi è chiaro che  io ho attaccato di più o sollecitato di più la difesa avversaria; possiamo poi discutere se con più o meno efficacia, ma voglio analizzare grossolanamente dei numeri, o meglio degli indicatori  chiari di cambiamento .

Ultimo, non per importanza , ma perché nel quadro statistico viene riportato alla fine , il numero di portatori di palla e i metri che guadagnano . Nella partita targata Mallet , 82 volte i giocatori hanno portato il pallone, sviluppando un guadagno di 184 metri.  Con Brunel per 128 volte sviluppando un guadagno di 466 metri. Confrontando il dato australiano del 2010 , che dice 143 portatori di palla (carries) e  367 metri guadagnati, con quello del 2012 con 68 palloni portati e 271 metri guadagnati, anche qui i miglioramenti sono abbastanza palesi.

Analizzando:

 il RATE  ITA-2010 :2,2m. per carrier , ITA-2012 : 3,6m per carrier

il  RATE AUS-2010 :2,6m. per carrier , AUS 2012 : 3,9m per carrier

Vediamo che i loro giocatori , con il pallone in mano , fanno sempre più strada di noi ma l’incremento percentuale ([(t2-t1)/t1]*100) dell’Italia in 2 anni è del 63% !

I numeri sono molte volte, lo dico sempre, sarà la vicinanza con Properzi, lo specchio dei miglioramenti o peggioramenti. Certamente vanno pesati e ponderati, ma il 22 a 19 del 24 novembre, analizzato un po’ di numeri,  vale molto di più di quello che si pensa. Fosse andato dentro quel “maledetto” calcio, saremmo a parlare del miracolo, del capolavoro, chi più ne ha più ne metta. Voglio solo sottolineare che si vedono dei cambiamenti e che prima o poi, continuando su questa strada,  riusciremo a centrare dei risultati.  Tutti si augurano, compreso il sottoscritto , accada già nel prossimo Sei Nazioni ma così non fosse abbiate la pazienza di aspettare, perché la matematica…….non sbaglia mai !! (Vero Properzi?)

More in A TITOLO PERSONALE