
Riccardo Della Rossa è un giovane promettente del nostro rugby con un guaio ad un ginocchio che non se ne vuole andare; si è operato ma le cose non si sono messe a posto e così ha deciso di fermarsi e da ieri, con la rescissione consensuale del contratto, non è più nella rosa ufficiale dei Cavalieri Prato. La voglia raccontare così questa notizia perchè il comunicato ufficiale dei toscani è molto bello e dice testualmente così:” … Riccardo è tornato a casa, dalla sua famiglia; non è più un tesserato della società, ma resterà un Cavaliere fino a quando vorrà ….La società Rc I Cavalieri si e’ proposta di stare al fianco del giocatore in questo difficile momento, pensando più al ragazzo che all’atleta. La scelta di rientrare in famiglia, dove sicuramente il calore umano e l’affetto dei propri cari darà più serenità a Riccardo, è stata ampiamente condivisa e rispettata“. Bravi Cavalieri, a noi ci piace così. Riccardo e Cavalieri: eroismo da lealtà sportiva.
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Per le Zebre tira brutta aria, il post de “Il Nero Il Rugby” di una settimana fa amplificato poi da altro ed altro ancora hanno messo a nudo un insuccesso non più celabile dietro false aspettative. Il tecnico Gajan è serenamente, chi non lo sarebbe al suo posto, preoccupato e dice: ” A forza di perdere, i giocatori perdono la forza morale che serve per stringere i denti. Su questo aspetto lavoriamo questa settimana per non mollare; ritrovare stimoli per ripartire guardando sempre avanti”. Il neo-Presidente Reverberi certi problemi non pare notarli e la prende più politicamente e lancia la carica “Sarà Treviso la nostra prima vittoria” perchè, sottolinea il Presidente delle Zebre “Le motivazioni saranno tante“; sottile, inopportuno, dietrologico, volutamente fraintendibile. Ha ragione Gajan, è un problema di tenuta mentale.