Connect with us

FIR E DINTORNI

RIDURRE LE SPESE DEL “CLUB-FIR” ED INVESTIRE IN ECCELLENZA E SERIE A

A proposito di Eccellenza diceva il comunicato FIR realizzato a margine della riunione del Consiglio Federale del trascorso fine settimana ” E’ inoltre oggetto di valutazione la riduzione delle Società partecipanti al massimo campionato.”  Potrebbero non essere più dodici, tornare alla formula a dieci o, come vorrebbe qualcuno, addirittura a otto?

Posto che il raggiungimento di quota dodici nel campionato di Eccellenza non è stata una scelta strategica ma una contingente situazione dovuta al rientro di Viadana, giova ricordare che il Presidente Federale nella sua campagna elettorale aveva promesso una sostanziale “intangibilità” degli attuali equilibri in Eccellenza, ora però lascia questo messaggio  riconducibile alla evidenza che quel Campionato così com’è non sta in piedi, troppi team del massimo campionato in sofferenza di budget, insomma la questione pare girare solo intorno al profilo economico.

Il Presidente del Comitato Regionale Veneto Marzio Innocenti all’atto della sua recente elezione ha creato un metafora che farà strada:”Nel rugby il convento è ricco ma i frati sono poveri“. Facendoci coinvolgere da questa metafora pare proprio che “il convento FIR” abbia in mente di trovare la sua soluzione eliminando un buon numero di frati!! “

La FIR , di fatto un club fra i club, un ricco fra troppi poveri, un vaso di ferro fra tanti vasi di coccio, ha avuto fino ad oggi una sua strategia accentratrice forte della propria ampia disponibilità economica che riesce a condizionare pesantemente tutto intorno a se, chiaro che la possibile soluzione di ridurre i team di Eccellenza sembra solo un modo in più per garantire un ulteriore stretto controllo verso le maggiori Società.

Sfugge al totale controllo federale solo il miglior team d’Italia, la Benetton Rugby, e, sotto il profilo economico, la vita si fa difficile per la FIR, pesano infatti le dichiarazioni proprio di questi giorni del  Presidente Zatta  che a  nome del club trevigiano chiede a gran voce a mezzo stampa:” un fair play finanziario della federazione. Non è possibile che prosegua una situazione in cui la Fir stanzi una cifra per le Zebre e un’altra, molto minore, per Treviso”. 

Insomma questo convento pare lavori solo per l’Abate ed allora facciamogli un po’ i conti in tasca a questo capo-convento molto taccagno. Si suppone spenda circa 7/8 milioni per le Zebre e ne deposita, anche qui si suppone, solo 2/3 alla ben più quotata Benetton Rugby; le squadre di Eccellenza che partecipano alla Amlin Challenge Cup percepiscono 435.000 euro a testa, le altre di Eccellenza  178.000 euro a Società. Totale investito nella Eccellenza circa 3, 1 milioni di euro fra dodici club. La sproporzione è evidente come lo è il fatto di quante cose bellissime si sarebbero potute fare, anche ma non solo in Eccellenza, se quell’extra-budget destinato alle Zebre non fosse mai esistito.

Non sono pochi coloro che vedono la ri-costituzione di una Lega di Eccellenza (e qualcuno parla anche di serie A) come una soluzione adeguata al modello vincente europeo, una cosa che faccia fare alla Federazione la Federazione ed ai club i club ma, sia i fallimenti passati in questo ambito sia i motivi federali di cui sopra non inducono a pensare ci sarà molto dibattito su questo. Rimane il fatto che sotto la Eccellenza c’è un vivaio chiamato Serie A che si deve assolutamente guardare e sul quale si deve intervenire. Non di sole Accademie vive il rugby.

Diminuire i team di Eccellenza? Anche no. Su questo Campionato si deve prima di tutto investire, portare pubblico, attivare una campagna di marketing che ne ristabilisca l’immagine e ne accentui l’interesse, potenziare il livello di gioco attraverso forti investimenti sui giovani e soprattutto sui coach, portare stranieri che siano veri esempi di rugby e portatori di esperienza concreta. Diversamente da tutto questo una Eccellenza da   dodici, dieci o diciassette o ventisette, cosa cambia ?

More in FIR E DINTORNI