
Andrea Masi man of the match
Una inutile esibizione muscolare, così si può classificare la domenica inglese del Sei Nazioni, una squadrotta fisica, tecnicamente ineccepibile, vigile e coordinata ma, per dirla alla Brunel, in pieno disequilibrio. L’Italia del rugby ha avuto davanti una Inghilterra motivata e, per il secondo anno di fila, i bianchi hanno tremato. Questa volta di più.
Abbiamo collezionato la ennesima sconfitta ovale ma, anche questa volta, niente sconfitta onorevole, capitolo forse definitivamente archiviato, bensì vittoria mancata; una Nazionale autorevole, motivata, mentalmente a posto, con poche screpolature salvo quelle create dal forte avversario, solida in difesa e lucida in attacco, si confronta con un avversario che ha bisogno di punti ed insegue il Grande Slam e con un arbitraggio difficile. Questa Inghilterra-Italia non passa alla storia, forse, chissà, la prossima volta si.
Ecco il nostro Sei Nazioni, dopo la prova opaca con il Galles, la bruttissima esibizione del Murrayfield e l’esaltante prestazione con i francesi arriva la bellissima ma perdente partita con gli inglesi ed ora le abbiamo viste davvero tutte, o forse no, cosa manca?
L’Irlanda arriva un po’ acciaccata ma anche scottata da un pareggio che pare più una pagina buia che non un verdetto salomonico e sui verdi sappiamo davvero molto, riusciamo già a immaginarli in campo ma la nostra Nazionale cosa sarà la nostra Nazionale? Diventa piacevole non saperlo perchè, dopo il cielo scuro di Scozia che sembrava già tutto scritto ed il Galles che ci aveva messo la firma, questa Italrugby non ci lascia scampo, non sappiamo come entrerà in campo per il prossimo turno e la cosa ci solletica un po’.
Siamo di fronte ad una lenta maturazione o ad una acerba incostanza? La domanda non si pone per alcuni dei nostri in campo, ci sono nomi che oramai stanno già nelle vette del rugby europeo, nei sogni di molti coach dell’Alto Livello continentale, ma a rugby si gioca in quindici e l’assemblaggio pare meno sereno del previsto anche se, bisogna ammetterlo, il Brunel accanto a qualche grattacapo ci ha regalato diverse soddisfazioni. Insomma, cosa manca alla collezione di questo Sei Nazioni 2013? Lo suggerisco come passatempo della settimana, scrivetevelo il vostro pronostico completo di previsione sulla prestazione dei singoli giocatori, percentuale al piede, numero di mete, percentuale di possesso o di occupazione del campo avversario, scrivetevi tutto e poi divertitevi al confronto con la realtà.
Perchè questa Italia imprevedibile piace, quello di scontato che avevamo qualche anno fa era diventato stucchevolmente improponibile.