
Un noto dirigente di un club di Eccellenza mi ha raccontato tempo fa come stava impostando un aspetto della sua campagna “acquisti” fra i giocatori cosiddetti “di mercato”. Mi diceva che quando fosse arrivato alla parte economica avrebbe detto al giocatore “te ne darò di più di quanti ne hai presi nella precedente stagione“; il sottinteso è molto fine visto che fra “averli presi” e “quello che il giocatore aveva firmato e stabilito per contratto c’è spesso una differenza sostanziale, in negativo per il giocatore.
A rovinare la campagna acquisti al dirigente in questione ci avrebbe pensato la FIR che, nel suo ultimo Consiglio Federale, ha stabilito e fissato che “le Società iscritte al Campionato Italiano d’Eccellenza 2013/2014 possano presentare entro e non oltre il dieci settembre 2013 la fideiussione bancaria di euro 50.000 (cinquantamila) a garanzia delle spettanze dei tesserati”. Le Società che non seguiranno tale indicazione non verranno escluse dal Campionato ma “verrà trattenuta dal contributo federale, a titolo di cauzione, una somma pari a quella prevista”.
In pratica la soluzione rappresenta un aumento del livello di indebitamento delle Società di Eccellenza o attraverso la fidejussione, a cui qualcuno deve pur prestare garanzia, o attraverso il minor introito dalla contribuzione federale.
La questione del mancato pagamento dei rimborsi e degli stipendi dei giocatori è in effetti una cosa che ha ben poco di morale e che rappresenta una brutta consuetudine nel massimo Campionato italiano, ogni anno un paio di Società diventano celebri per tale inadempienza e quest’anno sono state anche più di due.
Qualche giorno fa mi raccontavano di un Bando di Gara di una Regione del nord Italia, ma le altre non penso siano diverse, in cui si destinavano dei fondi a manifestazioni sportive solo se queste erano terminate con un passivo per la Società che le organizzava; in pratica si dice alle Società organizzatrici di questi eventi sportivi che se sono state brave ed equilibrate nella gestione e nella ripartizione fra costi e ricavi non avrebbero preso nulla mentre se avessero fatto un buco la loro Regione avrebbe contribuito. Geniale! Oltre al fatto che, viene da se, un bando di gara del genere può indurre anche i più virtuosi a dimostrare un buon passivo per poter prendere l’agognato e sempre utile contributo pubblico.
E’ questa logica alla rovescia che fa davvero pensare e questo vale anche per la nuova disposizione federale che, palesemente, non punisce coloro che non hanno pagato gli stipendi, non li retrocede di categoria, non li costringe davvero alla buona gestione pena la perdita del titolo sportivo ma quasi autorizza tale comportamento riservandosi solo un fondo a parte per pagare successivamente tali scorrettezze. Con questa disposizione la FIR non solo non colpisce chi fa il danno ma invece costringe tutti, virtuosi inclusi, a perdere per strada cinquantamila euro.
Anche se è vero che fare qualcosa è meglio di niente questo qualcosa fa davvero pensare. Non proprio bene.