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PRO14

ZEBRE AL PRIMO GRANDE PASSO, EN PLEIN DELLE ITALIANE (NON ITALIANO)

Questa vittoria di Cardiff è quanto di più bello ci poteva capitare in questo nuvoloso tempo ovale del rugby italiano, il risultato raggiunto, come spesso capita in questi casi fuori casa, è un primo piccolo traguardo sul quale la franchigia federale  deve fare una profonda riflessione perchè è stato raggiunto dopo solo tre partite. Già, tre partite, non un anno e mezzo di lavoro, perchè paragonare la verve e le capacità motivazionali, oltre che tecniche, del duo Cavinato-Casellato con la svogliatezza e la apatia alla vittoria di Gajan è come paragonare un giorno di sole alla notte più buia. Le Zebre hanno un Leonard in più, ora forse sciolto bene nei suoi nuovi meccanismi, sicuramente mantengono il piglio al piede di Orquera (5/6 ed un drop) ma della nuova capacità di movimento del team e della sua concretezza si era già visto negli incontri precedenti.

Qui non si tratta solo di festeggiare ma di guardarsi dentro per tutti i giocatori delle Zebre, qui non si tratta di fare un campionato per andare in Nazionale ma di vincere; Gajan sposava la prima fra queste due filosofie ma è forse quasi impossibile che il duo tecnico made in Italy, abituato a giocare per vincere, non dimentichiamo che sono gli ultimi due allenatori Campioni d’Italia, possa anche solo adagiarsi nei momenti più difficili su una ipotesi così rinunciataria. Facciano due conti i giocatori delle  Zebre, ripetere Cardiff non solo si può, si deve.

Il raggiungimento del mitico en-plein italico che vede la Benetton battere Munster a Monigo rispecchia uno dei passaggi di una intervista che Vittorio Munari aveva concesso prima dell’inizio del Campionato dicendo ” … i giocatori e lo staff dimostrino che sanno vincere, magari vincere anche giocando male come è proprio delle grandi squadre“. Infatti così è stato ed il confine fra Treviso che fa sua la partita e Munster che la perde da solo è davvero molto labile ed in mezzo a questo c’è un certo Matt Berquist che, 7/7 al piede ed un affratellamento con Gori a dir poco sorprendente, mette in cassaforte il match.

Dietro tutto questo però c’è un’altra frase di Munari sempre da quella intervista:” …la formazione dei giocatori per il futuro non è un nostro compito..” ecco che a risolvere la partita in campo trevigiano c’è un neozelandese iper-talentuoso così come a Cardiff per le Zebre, uomini entrambi di mediana, entrambi impossibili da portare in Nazionale ma va bene così, vorrà dire che il rugby comincerà a crescere in Italia anche grazie ai successi europei dei club e non solo della Nazionale. Ognuno ha il suo compito da svolgere.

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