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AZZURRI

DA LA PALICE A LO CICERO, IL BARONE LA DICE TUTTA.

Castrogiovanni e Parisse: “senatori”

Impossibile non infilarsi nella polemica del giorno, l’uscita di Lo Cicero su Repubblica, nella intervista a firma Massimo Calandri, e le sue dichiarazioni verso Parisse sono una realtà che in tanti ci si era dati pena evidenziare da parecchio tempo ma, si sa, se lo dice il Barone magari qualcuno si sveglia davvero: Parisse of course.

Dice l’ex-nazionale catanese riferendosi direttamente a Sergio Parisse:” I giocatori che pensano troppo a loro stessi e non altrettanto alla squadra. Farò un solo nome, è il capitano e ha le spalle larghe per sopportare: Sergio Parisse. Vuole fare troppe cose e finisce per commettere tanti errori: se ne fai una giusta e una sbagliata, il risultato è zero. Non è accettabile da lui, il leader. Dovrebbe giocare maggiormente per la squadra, avere l’umiltà di fermarsi e rinunciare a quel mezzo metro di gloria in più  sul campo per potersi mettere a disposizione dei compagni. Ci vogliono costanza e buon esempio. Da parte sua e di quelli che hanno più esperienza. ….non è un delitto se ogni tanto si prova qualcuno che interpreta il suo ruolo in maniera diversa”.

Che a Parisse il ruolo di star del palcoscenico più che di vero Capitano di una squadra di rugby andasse più che a genio si era capito da tempo e le dichiarazioni di Lo Cicero sono ben documentabili. Restando nel 2013 e senza andar troppo indietro, era giugno e gli azzurri stavano in tour in Sudafrica, uno dei punti più bassi del rugby azzurro degli ultimi tempi, e, per una volta ci si auto-cita,  su Il Nero Il Rugby, dopo una vergognosa debacle con la Scozia toccava scrivere “responsabilità precisa di un numero 8, Parisse, al quale avrebbe fatto tanto bene una dose di buona tribuna invece dei soliti ulteriori 80/minuti/80  in campo a disegnare l’ombra di se stesso”; l’inamovibile Parisse trovava già visibilità su queste povere righe il 9 giugno sempre dopo uno dei match sudafricani con la domandona “Parisse sta in campo ottanta minuti pieni perchè lo ha ordinato il dottore a Brunel?”. 

Le parole di Lo Cicero ricordano un altro episodio di quel tour disgraziatissimo, la sconfitta con Samoa, che fu una cosa da far pensare che le recenti partite con l’Australia o con l’Argentina siano state un capolavoro; su queste paginette de Il Nero Il Rugby in quella occasione venne voglia di documentare proprio uno dei tratti del Capitano evidenziati da Lo Cicero:”E’ Parisse l’emblema di questa Italia, davvero insufficiente e senza carica, offuscato in certe fasi, compie due passaggi in reverse dietro la schiena che, nel clima della partita, diventano stucchevoli ed antipatici, una esibizione di “sapere” davvero fuori luogo visto lo squallore in campo”.

Dare una regolata ai senatori pare davvero una delle nuove priorità di Brunel e questo è oramai cosa assodata, che Parisse sia spesso fuori dal vero ruolo di un Capitano e troppo dedito a se stesso è altrettanto visibile, da tempo, per questo motivo le parole di Lo Cicero suonano  molto come quelle di uno che, più di ogni altra cosa, si è tolto una manciata di sassolini dalle scarpe in memoria dei tempi andati.

Dice però il Barone sul finire dell’intervista:” ..senza rugby non so stare: ho incontrato il presidente della Fir Gavazzi e Malagò, ho dato la mia disponibilità. Vediamo che succede. Forse posso ancora essere utile.” Considerato che le parole di Lo Cicero, per quanto ridondanti, male non hanno fatto al rugby italiano, a Brunel ed a Parisse stesso, che piaccia o no a quest’ultimo, che fosse questa polemica il “primo servizio” utile del Barone?

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