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SERIE A ELITE

ECCELLENZA DI TRANSIZIONE DOVE CHI VINCE HA …PIEDE.

ECC GIORNATA 7

 

Saranno gli effetti di quello che abbiamo chiamato “campionato a singhiozzo” o chissà quale altra arte fantastica ma, per quanto i risultati non siano fuori pronostico a livello di 1X2, lo sono sicuramente in termini di numeri, questa giornata sembra una specie di transizione fra questa fase in cui si gioca ogni tanto e  quella che verrà quando i ritmi si faranno più intensi.

Intanto confermiamo subito una cosa che diventa sempre più evidente: l’Eccellenza si gioca al piede. Non è una considerazione di giornata è un fatto piuttosto conclamato che non siano le mete a fare la differenza nel Campionato italiano. Sintomo forse di una certa stabilità in termini di attacco e difesa dove la differenza la fa sempre di più la disciplina, calciare in Eccellenza è diventato una sorta di chiavistello per risolvere la partita, la cara piattaforma della mischia non è più una certezza per nessuno, il gioco veloce dei trequarti che alcuni team esibiscono si scontra spesso con difese solide, il gioco veloce pare valere molto di più sul punto di incontro, il piede però è, per ora, una soluzione.

Così Mogliano deve attendere il minuto 82 per risolvere di soli tre punti un match che è stato in mano alla Lazio grazie al piede di Nathan per lunga parte della partita ed il Calvisano passa sul terreno del sempre più sorprendente Prato grazie al calcio in più di Haimona (3/7) rispetto alla prova di Browne (2/6) proprio in una giornata in cui il piede difetta non poco.

Rovigo e Viadana eseguono il loro compito con maggior scioltezza ma non senza difficoltà. Sul Rugby Rovigo due note, la prima nota è super-positiva e va al suo pubblico che segue meravigliosamente ovunque la sua squadra con  trasferte coloratissime da diverse centinaia di tifosi, la seconda è una domanda da fare al coach Frati: cosa porta un allenatore di un “certo livello”  a farsi espellere al 78° minuto in una partita già decisa ?

Il posticipo, ovvero la domenica in tv della Eccellenza, è affidata a Petrarca-Capitolina, anche se nessuno potrebbe davvero giurare che quello entrato in campo fosse il Petrarca. I padovani mettono in campo quattro folate da meta nei primi trenta minuti e poi tanta difesa; nel secondo tempo subiscono il ritorno della Capitolina che si fa sotto con un parziale di 10 -0 in dieci minuti ed arriva sul 24 – 21 sempre per i padovani quando un drop bellissimo e micidiale di Mennitti-Ippolito in diagonale da 50 metri toglie il fiato ai romani. Il campo lo tiene per larga parte dell’incontro la Capitolina, vedere giocare in attacco quelli di casa è cosa rara, specialmente nel secondo tempo la cosa è talmente palpabile che pure  il man of the match va agli sconfitti: Buscema se lo merita tutto. Nel “non pervenuto” dei vincitori chi esulta sono i romani che fanno ben 21 punti, ne avevano fatti di più (26) solo all’ultima in classifica, il loro massimo era il match con San Donà ne avevano fatti 11 in una partita persa però di 20 punti di distacco, in questa giornata di sole padovana la Capitolina realizza invece pure due mete ed alla fine della partita il sorriso in campo è paradossalmente tutto loro.

Piena transizione allora, l’Eccellenza torna sotto Natale, al prossimo…..hic!

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