Vincono le Fiamme Oro, vincono il Trofeo Eccellenza, vincono la finale in casa dei super favoriti avversari di Rovigo, vincono dentro la bolgia di una cornice di pubblico bellissima ed appassionata di 4000 spettatori, vincono contro il pronostico, vincono il quinto trofeo italiano della loro storia, vincono perchè hanno quel pezzettino di cuore in più, vincono, punto e basta, perchè le finali sono fatte così, lui sa come si fanno, si chiama Pasquale Presutti ed ha con se una trentina ci ragazzi che, parole sue, “sono magnifici“, roba da “passione per il rugby e per la vita” come piace a lui, vincono le Fiamme Oro il primo trofeo stagionale e dimostrano quanto si era già visto: se questi ragazzi in cremisi ci credono non li ferma davvero nessuno.
Quando mancano venti minuti dalla fine di un match, che ha visto Rovigo dominare gli spazi ma mai dare il vero stacco finale, il risultato è 25 -9 per i rossoblù ma mancano i tre fulmini cremisi; quei tre fulmini rientrano in quelle cose che accadono solo nelle finali, quelle cose che poi si raccontano per decenni, che rendono epico il rugby, nelle finali sono queste cose che fanno davvero la differenza, chi non le conosce o fa fatica ad impararle fa bene a rifare il corso allenatori o a metterle nel prossimo piano di gioco.
A Rovigo accade che ci sono due mete negli ultimi tre minuti della partita, mete di Barion, al secolo Guido, classe 1986, nato a Rovigo, e tre calci del solito, il capitano, Nicola Benetti, sei su sette al piede anche oggi, comprese le due trasformazioni finali ed il calcio a tempo scaduto che chiude la partita 26-25 per le Fiamme Oro che vincono.
Eccoci qui a raccontare delle Fiamme Oro che hanno vinto il Trofeo Eccellenza, attenzione alle parole del loro Vice-Presidente Esecutivo Forgione, che la finale la aveva chiesta per primo proprio nella città di Rovigo:” Il merito di aver portato di nuovo, dopo 42 anni, un trofeo nella bacheca della Fiamme è di tutti quelli che hanno condiviso questo progetto….. Questo è un progetto valido che, sono convinto, ci porterà tante altre soddisfazioni nel tempo“.
Come è accaduto? Racconta Pasquale Presutti:” Abbiamo subito due mete e già li era difficile, dopo il 25 a 9 nessuno ha pensato fosse persa, ci abbiamo creduto ed abbiamo semplicemente alzato il ritmo. Abbiamo tenuto bene in mischia ed abbiamo giocato palla in mano“. Ricetta semplice e di altri tempi, le finali sono nervi saldi e testa a posto, chi crede di averle vinte non sa come finiscono ma chi se le gioca fino in fondo magari fa il colpaccio. Le parole del capitano Nicola Benetti sono emblematiche:” Un grazie a tutti ed a tutta la squadra che ci ha creduto fino in fondo e questo ha fatto la differenza, crederci tutti insieme, sul 25 a 9 un’altra squadra la perdeva, noi no, abbiamo giocato fino all’ultimo pensando al rugby ed alla squadra“. TornIamo al Presutti, il sornione dell’Eccellenza che, costretto a guardare avanti, confessa:” Io vado avanti, sono sempre molto tranquillo e mi diverto davvero moltissimo, ho con me un bel gruppo di ragazzi che mi ascolta e si dà da fare, quando smetteranno di ascoltarmi ci penserò“.
Le Fiamme Oro stanno percorrendo una strada, non è solo una questione di allenamenti fatti bene, buona volontà e qualche cornetto rosso nel comodino, le Fiamme Oro hanno tracciato uno schema di lavoro di medio periodo per il rugby che include la prima squadra ed un rafforzato settore giovanile, hanno una loro centralità nella città di Roma, giocano per tutto il Corpo in giro per L’Italia.
Le Fiamme Oro avevano come obiettivo stagionale di arrivare in finale del Trofeo Eccellenza, perchè vincere la finale non può essere un obiettivo stagionale, le finali sono un’altra cosa, parola di Pasquale.