Domenica scorsa il comunicato della Benetton che dice una cosa del tipo” la Celtic League è chiusa, basta , non se ne può più, è finita, però se volete la rifacciamo”, poi le dichiarazioni di Gavazzi, balisticamente inefficienti, che dicevano pressapoco “ma come, se vi ho mandato un paio di fogliettini con le regole? maddai non si fa così, ci sono le regole, chi vuole fare la Celtic mi da un colpo di telefono e si fa, suvvia“, poi le dichiarazioni di Zatta che suonano come “non vediamo l’ora di fare la Celtic ma adesso basta non vogliamo più farla ma la rifacciamo subito e adesso quindi ci ritiriamo, poi le regole sono arrivate martedi, quindi non sono più buone, poi o mi date il bando o non vengo” e tutti a Treviso, in testa il Sindaco, a mandargli messaggini su What’s Up e passargli il numero di Gavazzi che tanto si sa, per fare la Celtic basta una telefonata, un sms, chiamare casa e lasciar detto alla cameriera giù a Calvisano.
Questa volta veramente possiamo parlare di cose incredibili, nel vero senso della parola, il comunicato della Benetton era “incredibile”, il fascicoletto ovale con le regolette, incredibile che esistesse domenica e, quando poi è davvero arrivato il successivo martedì, incredibile siano davvero quelle le regole . L’unica cosa credibile è il fuggi fuggi di atleti biancoverdi verso altri lidi e, bisogna dirlo, il conto di questo grosso pasticcio non va presentato né a Gavazzi né a Zatta, andrebbe presentato in Galles e prima o poi bisognerà paghino il disastro che hanno combinato ed ancora producono in quantità industriale i gallesi contro il Pro12.
Resta il fatto che fra domenica e e questi giorni si è consumato una sceneggiata con ruoli talmente definiti da far invidia al miglior teatro dell’operetta napoletana. Una schermaglia quella fra Zatta e Gavazzi che ha senso solo se è davvero una sceneggiata, un modo intelligente e sottilmente concordato, ma anche no, per dare alla FIR il modo di picchiare i pugni sul tavolo dei litiganti nord-europei. Se è così è un capolavoro, una favola talmente bella che Alfredo ed Amerino la potranno raccontare orgogliosamente al bar per i prossimi vent’anni. Se non è così è ….terribile…..brutto….ma fermatevi qui, è così, è così.