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PRO14

DAL PRO12 NON C’E’ RETROCESSIONE

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Sono  solo un paio di centinaia in più che a Padova gli spettatori che “affollano” Moletolo per il match che vede vittoriose le Zebre contro Edinburgh, a Padova però si gioca solo un match di recupero del Campionato di Eccellenza, Petrarca vs Cavalieri, mica celtici. Ecco un indizio, siamo ormai alla fine del Campionato e le Zebre volano davvero basse come appeal. Adesso comincia a fare tenerezza questa tradizione stroncata, questo appeal ridotto al lumicino.

Le Zebre, intese come il club ad inviti fondato fra gli altri da Marco Bollesan nel 1973, erano un sogno del nord-ovest italiano dell’ovale, di loro fino a due anni fa si poteva raccontare nelle Club House di molte imprese e soprattutto della vittoria contro i Barbarians verso la fine degli anni novanta; oggi questo mito, trasportato in un Campionato vero e proprio e battezzato a suon di sconfitte brucianti per due anni, pare dissolversi. Diciamo che l’immagine sdrulcita e flaccida che risulta per le Zebre dopo due anni di Pro12 è un monito anche per una eventuale operazione Dogi. Sono nomi creati per vittorie epiche non per fare da scendiletto alla Nazionale, da anticamera alle “magie” del Brunel di turno, da area  test per promesse poi non mantenute.

Le Zebre vincono con Edinburgh una bella partita dove, di fronte ad un avversario che ragiona a corrente alternata, mettono in campo sufficiente ordine ed un tocco di cinismo al punto giusto. Treviso invece si fa seppellire da Leinster e non c’è niente da dire, non c’è più niente da aggiungere, è solo una questione di buon gusto.

Si trascina questo Pro12, troppi team cedono alla tentazione del disarmo in un Campionato che non retrocede nessuno, dove il merito è premiato ben oltre la realtà ed il demerito non ha considerazione alcuna; troppa ansia è girata sulla nuova formula delle nuove Coppe europee, troppa tensione nelle regioni gallesi perchè sappiano davvero rimettersi in sesto e giocarsi il finale di stagione. Troppa differenza fra Glasgow ed Edinburgh per riuscire a raccontare con leggiadra semplicità che la Scozia è in grado, come ha messo in cantiere in queste settimane, di allestire una terza franchigia.

Troppa Italia alla sbando in questo Pro12  per riuscire a vedere rugby interessante fino in fondo. Aspettiamo le fasi finali, semifinali e finali, il Pro12 con la testa si è già trasferito li.

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