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FORZA RUGBY

TIFOSI OVALI: TUTTA COLPA DELL’ARBITRO?

SUPPORTER WALES

Dacci sotto con il vilipendio all’arbitro, come si fosse su di un campo di calcio qualsiasi, dacci sotto con questo spreco di energie che, in tempi di crisi, l’agricoltura accetterebbe volentieri. Due esempi e due protagonisti: a Treviso  in campo David Wilkinson, arbitro irlandese, primo protagonista di questo accanimento da “altri stadi”, ha arbitrato Benetton vs Connacht,  il secondo è Pennè, transitato in quel di Padova nello stesso fine settimana per il match di Eccellenza.

Urla continue, botti, strepiti ed imprecazioni di vario tipo sono piovute per tutto l’incontro, fin dal primo minuto, da un settore della tribuna laterale di Monigo, contro Wilkinson, il quale, secondo questi maturi signori, non ha azzeccato un fischio che fosse uno, non ha centrato una valutazione, nemmeno quelle a favore, perchè non erano abbastanza a favore. Assordanti, irosi, il gruppo di tifosi trevigiani in questione ha azzoppato le orecchie di un buon lato della tribuna scatenandosi per tutto il match, scaricando e caricando tensioni, dando a grandi e piccini colà radunati il miglior campionario di insulti e divagazioni gergali di pessimo gusto. Il tutto nella massima correttezza del vero tifoso di rugby: mai offeso gli avversari, anzi questi ultimi nemmeno considerati. A Padova Pennè, lo stesso Pennè di tutte le altre volte, ha collezionato da identico ma più minuto settore del Geremia, i suoi appellativi, più garbati, meno pesanti e forse più competenti ed il tutto nel pieno rispetto degli avversari.

Nel rugby sta forse prendendo piede l’adagio che “è tutta colpa dell’arbitro”?  E’ forse il rugby un po’ come la Domenica Sportiva della sera, dove, dopo attenta analisi della moviola ripetuta settantasei volte, tutti potevano vincere? Juventus, Roma, Milan, Genoa, Empoli persino il Palermo ed il Sassuolo potevano vincere se non ci fosse stato l’arbitro che …… ha rovinato tutto.

E’ umiliante assistere alla Benetton ridotta al lumicino come si è visto lo scorso venerdi? Si , è vero, lo è, ma pensare veramente che Wilkinson abbia avuto parte nella profondità della fossa che i biancoverdi si sono scavati completamente da soli è fuorviante.

La classe arbitrale italiana è mediamente impreparata e, dopo quello che si è visto nella finale scudetto dello scorso campionato, forse anche influenzabile; adesso è pure organizzata in forma verticistica secondo i voleri del Presidente bresciano, non è autonoma ma è generalmente al livello del Campionato di Eccellenza. Poi ci sono le giornate ed i casi clamorosi. Gli arbitri che passano per Parma e Treviso sono di discreta/buona qualità, qualche scozzese zoppica, qualche gallese si piace un po’ troppo, l’irlandese è un po’ presuntuosetto, ma, salvo giornate veramente storte, generalmente non c’è tantissimo di cui lamentarsi, almeno fino a quando quello che mettono in campo le nostre franchigie sarà, come è sotto l’occhio di tutti, così poco.

Massimo rispetto per l’avversario e via con il terzo tempo ma insulti senza fine all’arbitro, sarà la nuova deriva degli spalti ovali?  Posto che un arbitro che non riceve la sua dose di fischi quotidiana non ha arbitrato e fino a qui ci siamo e va bene così, si deve invece temere l’esagerazione, la scomparsa della obiettività in nome di una tifoseria cieca.

Forse di questo potrebbero occuparsi i gruppi dei tifosi organizzati del rugby che si sono riuniti recentemente sotto la sigla SI Rugby (Supporters Italiani del rugby), un pasticcino in meno al terzo tempo, qualche complimento in meno alle specialità locali degli avversari (quelli di Padova, così ossequiosi verso i rodigini, sono a volte stucchevoli) e qualche chiacchiera in più con l’arbitro.

Cari amici “SI Rugby” ecco una sfida per voi: la prossima cena fatela con un gruppetto di arbitri, anche quelli di Eccellenza, tanto per capirli un po’ di più, la prossima stampa che date alle macchine fate sia il regolamento del rugby, in tribuna ne abbiamo bisogno ed io me ne prenoto subito una copia.

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