Andy Short con la maglia del Bristol
La notizia la trovate su Rugby1823 e fa sicuramente riflettere. Come tutti sanno quando arriva Gennaio si muove il “mercato”,nell’Alto Livello le Società concretizzano la fisionomia della squadra dell’anno successivo, mettono a punto i loro piani. Dall’altra parte ci sono tecnici e giocatori che decidono il loro futuro, firmano nuovi contratti con nuovi team o si confermano nella squadra nella quale già stanno. A “Il Nero Il Rugby“ questo mercanteggiamento a metà stagione non piace ma si omette ogni commento sulla cosa perchè altra soluzione non c’è e quindi è inutile tuonare senza concrete alternative possibili.
A quelli che dicono che tutto quel marasma di trattative e di spostamenti non influisce sul Campionato in corso si ricorda, solo come ultimo e più tangibile esempio, il tracollo della Benetton Treviso dello scorso anno: un club massacrato dalla incapacità di essere “sul mercato” sia per confermare i propri ragazzi sia per acquisire nuovi talenti, un club che per questo motivo ha visto fallire miseramente sia la scorsa stagione sia, bisogna dirlo, buona parte di quella attuale.
Detto questo raccontiamo di Andy Short, ala del Bristol Rugby che milita nella seconda categoria del rugby inglese, il prestigioso Greene King IPA Championship ; capita che il Bristol sia ora in testa alla classifica a solo un paio di punti di distanza dal temibilissimo Worcester e proprio con quest’ultimo il club dell’ovest si gioca la tanto sognata promozione nella Aviva Premiership Rugby.
Capita allora che solo pochi giorni fa il nostro personaggio, Andy Short appunto, comunichi di aver firmato per la prossima stagione proprio con …. Worcester!
La reazione del Director of Rugby di Bristol, saputa la cosa, è stata immediata: Short è stato messo fuori rosa, è stato estromesso dalla esposizione dei piani di gioco del Coach e gli sono stati preclusi gli allenamenti con il resto del gruppo. In pratica gli pagano lo stipendio e basta.
Tanto per mettere qualche elemento in più sulla bilancia diciamo anche che Andy Short è un classe ’91 ed è nato a Worcester, aveva giocato fino a due anni fa proprio con il Worcester. C’entra qualcosa con l’argomento? Mah, no.
Da queste parti la reazione di Bristol pare più che comprensibile ma non basta a risolvere l’argomento “mercato di gennaio” sul quale permane in testa uno sfarfallio di incertezze tale da non permettere una vera presa di posizione. Diciamo che il caso di Short è almeno illuminante, è uno di quei casi che fanno riflettere, pare infatti poca cosa ridurre il tutto dicendo che l’ala di Bristol, anzi l’ex-ala di Bristol, è stato un vero stupido a firmare una cosa del genere perchè è contro ogni logica e contro ogni etica. E’ spiegazione riduttiva ma comunque vera, però bisogna anche ricordare che non esisteva alcun meccanismo che impedisse a Short di fare quello che ha fatto.
Altra domanda allora sarebbe: se la firma di Short per Worcester ha messo il Bristol nelle condizioni di non poter più fidarsi di lui e si ritiene che Bristol abbia ragione, allora Bristol dovrebbe smettere di pagargli lo stipendio da subito e potrebbe anche chiedergli una qualche forma di danno avendo Andy ridotto la squadra senza un giocatore importante, ovvero lui stesso. Il discorso fila, è corretto? se lo fosse è praticabile?
La questione del mercato di Gennaio rimane una cosa spinosa: si fa presto a far saltare i meccanismi, basta un Andy qualsiasi e tutto fa flop…. e lo “sfarfallio” aumenta.
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