Tre cose tre.
La prima. Ho passato un quarto d’ora a pensare a chi si riferiva Giancarlo Dondi quando ha detto, nell’ormai famoso Convegno di Piazzola Sul Brenta organizzato dal Comitato regionale Veneto, che non si mettono in piedi franchigie di “Alto Livello con allenatori dilettanti“. La cosa mi è poi sfuggita è uscita dall’orizzonte senza risposta precisa forse confortata dal fatto che di quello che ha detto Giancarlo Dondi in quella giornata se ne parlerà per almeno un altro anno. Mi è rimasta però l’idea che il discorso andasse un po’ più in là della figura dell’allenatore della singola franchigia.
La seconda. Qualche giorno dopo all’Università di Padova la Scuola Galileiana di Studi Superiori ha organizzato una conferenza intestata al binomio “comunicazione e sport” invitando a relazionare Vittorio Munari. Ottimo ed in gran forma Munari ha parlato a par suo accostando principi a concetti di natura più valoriale, parallelismi ovali a riflessioni più generali e più profonde, neologismi ad analisi dissacranti, storia a passaggi anedottistici, italiano a battute dialettali, il solito Munari insomma ed anche qualcosa di più. Vittorio Munari ha disegnato nel suo colloquio un percorso abbastanza netto, senza cedimenti salvo quando, parlando in questo caso proprio del nostro sport, si è trovato a parlare della formazione dei formatori. “E’ già tardi adesso che ne parliamo” è stato l’accenno di Munari e poi ha continuato “bisogna imparare dai migliori, se non formiamo i nostri formatori non abbiamo futuro“.
La terza. Si è vociferato in queste ultime settimane che un noto team di Eccellenza avesse in mente di portarsi a casa un allenatore dell’emisfero sud, questo “neozelandese” avrebbe avuto la giornata piena, oltre ad allenare la Prima squadra avrebbe formato gli allenatori delle giovanili fino a quelli dei più piccoli. Poi però ho parlato con un dirigente di questo team che mi ha detto, in parole povere, “chi ce lo fa fare?”. Quindi questo “Mister X” mi ha caricato il concetto del portafoglio vuoto e poi la questione che ci sono le Accademie federali che si portano via i ragazzi, per quale motivo ci si dovrebbe mettere a far loro concorrenza?
Mettere insieme le “tre cose tre” ci fa capire che troppe cose non funzionano ma, ci piaccia o no, ha ragione Munari, di questa cosa della formazione dei formatori mentre ne stiamo parlando è già tardi.
Bel ginepraio.
