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SERIE A ELITE

CALVISANO CAMPIONE, BIS DI GRAN QUALITA’

calvisano campione 2015

Calvisano è Campione di Italia, vince il nostro Campionato di Eccellenza, porta a casa il secondo titolo consecutivo, entrambe le volte contro Rovigo ma questa volta nel campo avversario, in mezzo alla bolgia della passione rossoblù, giocando per quasi un’ora in quattordici, prendendo in mano il match al primo minuto senza lasciarlo sfuggire in nessun modo, vincendo prima di tutto tatticamente e poi soprattutto con la testa. C’è poco da dire questo scudetto per i bresciani vale doppio anche se, piaccia o no  a loro ed ai loro avversari, buona parte arriva sotto forma di regalo da parte del Rovigo.

Giocano in quattordici i gialloneri per la giusta espulsione di Costanzo, il cartellino rosso a questo giocatore è il normale coronamento della sua stagione, spesso sopra le righe, scorretto e mestierante l’espulsione al numero tre calvino è il suo scontato epilogo.

Una finale senz’altro più calda nelle aspettative  e sugli spalti che non in campo dove il match, di fatto, non è esistito. La superiorità assoluta dei calvini non ha mai smesso di essere, nemmeno con l’uomo in meno, più decisi nelle fasi statiche gli uomini di Guidi hanno costruito con determinazione una serie di opportunità e gestito con intelligenza la “rottura” del gioco avversario, hanno messo in campo una ottima mischia ed una bella difesa  soprattutto dal punto di vista tecnico. La cosa che sorprende di più è che, con l’uomo in meno, il numero di occasione da punti, al di là dei punti davvero realizzati, è assolutamente a vantaggio dei gialloneri. E’ una grande prova di maturità, di determinazione, di contenimento tecnico dell’avversario, di fredda e spietata lucidità, per gli uomini di Calvisano, il tutto nella finale che doveva essere la più difficile di sempre. Una giornata così non può che essere premiata dalla vittoria finale del match ma anche e soprattutto del Campionato. Per tutti questi motivi e non solo per l’ottima posizione di classifica raggiunta nella regular season Calvisano è meritatamente Campione italiano e vincitore della nostra Eccellenza.

Il match è stato brutto, anzi bruttissimo, di una lentezza e di una anti-dinamicità esasperante, tempo effettivo di gioco bassissimo, buona parte di questo è stato speso dall’arbitro Mitrea a gestire le fasi statiche regalandoci ripetizioni e ripetizioni e la partita si è di fatto bloccata lì. Tutto giusto per carità ma è un peccato che la Finale sia stata forse la peggior partita di Eccellenza di tutto il Campionato: la partita dove sono state più evidenti le lacune della categoria, la partita che ha dato meno spettacolo ma soprattutto che più ha marcato la differenza dal rugby europeo in genere anche se, o forse proprio perchè, in questa finale del massimo Campionato interno di una delle Nation del Sei Nazioni di rugby se ne è visto gran poco.

Rovigo è stata pessima, non è mai entrata davvero in partita ed ha giocato, come ha detto Frati, “con poca intelligenza”, ha realizzato un numero di errori impressionante, problemi di handling o al piede, perdite continue di possesso, male nelle fasi statiche, ma soprattutto è davvero stupido giocare in otto contro otto quando si è in campo in quindici contro quattordici incaponendosi proprio sui punti di forza dell’avversario. Rovigo fa vedere la sua più brutta partita della stagione anzi, forse,  la sua unica partita davvero brutta e senza appello della stagione.

Cosa rimane adesso della nostra Eccellenza?

In casa Calvisano il giusto trionfo si tramuta in altre occasioni di festa: Guidi che passa ufficialmente alle Zebre, almeno tre giocatori che fanno il salto di categoria, la festa-scudetto che diventa finestra sui Mondiali Under20 che si giocheranno in buona parte proprio nella cittadina bresciana.

A Rovigo le cose “vanno a stracci”, la piazza più ovale d’Italia prende uno schiaffo potente, tutto ora è riposto nella sua capacità di rialzarsi ancora per disputare una nuova stagione ancora da protagonisti. Quest’anno però è tutto stramaledettamente più difficile dell’anno scorso, Zambelli avrà da lavorare moltissimo.

Al rugby italiano resta la consapevolezza della necessità assoluta e improcastinabile di una rifondazione e rimodulazione totale del nostro massimo Campionato,  del rilancio della sua formula e dei club che lo compongono e soprattutto della necessità di innalzamento del suo livello tecnico. Tutte cose di cui si è parlato poco o nulla a livello federale anche quest’anno. L’Eccellenza 2014/2015 ci lascia, anche quest’anno vincono i dubbi sulle certezze. “Forza rugby”, non ci resta altro.

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