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QUESTIONE DA PRO

MISCHIA INSTABILE E CONCUSSION: C’E’ UNA CONNESSIONE?

scrum

Uno dei temi rilevati dalla Benetton per la sconfitta casalinga con Edinburgh è stata l’operato dell’arbitro rispetto alla mischia. Casellato, in una intervista dai toni a volte ineleganti rilasciata ad Onrugby, ha fatto finte spallucce ma, si è capito, la cosa della gestione della mischia in quel match è stata per lui importante.

Posto che gli allenatori italiani hanno sempre il brutto vizietto di riferire le proprie sconfitte agli arbitri, lo fanno ben al di sopra della normale media europea, le osservazioni di Casellato non sono solo corrette ma ormai addirittura scontate.

E’ palese a chiunque frequenti un campo da rugby o veda due partite di fila in televisione che il problema della gestione di questo punto di forza del gioco ovale è diventato, dopo l’ultima modifica alle regole, assolutamente instabile. La suddivisione delle fasi in “soli” tre tempi non ha prodotto risultati e l’ingaggio senza spinta è inapplicato dai più con livelli di tolleranza disomogenei da arbitro ad arbitro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, il gioco si è tutt’altro che ammorbidito e viene da chiedersi se gli scontri duri in mischia siano il viatico di altri scontri a volte troppo duri in mezzo al campo. 

Hanno ben poco da bearsi Nigel Owens o Clancy, Mitrea o Rolland, la cosa non pare assolutamente funzionare. Hanno poco da lamentarsi Casellato & Colleghi perchè il tutto è talmente disomogeneo che si può dire alla fine abbia raggiunto un suo assurdo equilibrio fra i vari match.

La notizia che viene da accostare a queste brevi osservazioni è quella dell’abbandono al rugby giocato di Jonathan Thomas, notissimo flanker gallese, per tanti anni in Nazionale, che ha detto stop perchè colpito da crisi epilettiche. La causa è stata rilevata nei traumi alla testa da impatti di gioco  rimediati dal giocatore in campo.

Il problema della concussion e dei traumi che certi giocatori si procurano giocando, bisogna dire che la cosa vale per l’altissimo livello, non è argomento di cui si parla volentieri; è una ferita aperta nel nostro sport di cui si è preso atto recentemente, se ne è preso atto soprattutto dopo che i ripetuti innalzamenti del livello di scontro fisico nel gioco hanno portato alle prime rilevazioni di problemi di salute anche importanti, come nel caso di Thomas.

Visto in questa dimensione ci si chiede se esista una connessione fra le attività in mischia e la concussion, se non sia assolutamente necessario il ridimensionamento di un certo “stile” di gioco inutilmente pesante già in questa importante fase statica. La propagazione di regole certe ed uniformi per la mischia non possono che essere una gran bene per il rugby, per motivi anche diversi dal gioco in se.

Aspettiamo  il Mondiale anche per vedere le nuove indicazioni che verranno date agli arbitri sulla mischia ma soprattutto la loro reale applicabilità.

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