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MEDIA & SPORT

IL RUGBY IN TV UN PO’ COMPRESSO ED UN PO’ CRIPTATO MA CONTA ANCHE LA QUALITA’

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Solo in centocinquantamila a vedere su SKY Italia-Romania, un massimo di duecentodiecimila per gli altri match, un dato di audience sul quale vogliamo soffermarci solo per una breve e puntuale riflessione. Il numero citato infatti è decisamente basso e per questo in molti hanno criticato la scelta del network di Murdoch per la diffusione di RWC2015 nel nostro paese.

Va detto, innanzi tutto, che nessuno, oltre al network citato, era corso fino al Board dei Mondiali per proporsi come unico distributore sul territorio italiano di tutte le partite del Mondiale esibendo un valore economico congruo. Va inoltre ricordato che tale offerta  da parte di SKY comprendeva la trasmissione in diretta di tutte le partite, tutte, ripetiamolo, tutte! Cosa che SKY ha fatto e sta facendo senza un minuto di ritardo o un rinvio nella programmazione.

E’ vero che il rugby deve avere maggiore visibilità per poter crescere ma non dobbiamo dimenticare che i  contenuti che noi italici ovali proponiamo ai network sono due squadre di Pro12 che perdono sempre e giocano per la penultima piazza da cinque anni ed una Eccellenza ai minimi termini, poi c’è la Nazionale di Brunel.  A questo punto si possono anche ricordare altri due punti.

Il primo è che il mondo della TV italiano è, dal punto di vista della distribuzione tecnologica, assolutamente vetusto. In Italia il mondo della televisione è da poco, forse, entrato davvero nell’era della tv via cavo; il ritardo, dovuto per buona parte al fatto che le nostre reti di telecomunicazioni sono fra le peggiori in Europa in termini di affidabilità e di capacità, ha mantenuto una offerta molto bassa in termini di spazi “nazionali” che solo recentemente ha iniziato ad allargarsi. Questo allargamento ha prodotto ad oggi canali tematici e possibilità di distribuzione di contenuti a prezzi decisamente più bassi ma lo “spazio” è ancora davvero poco e soprattutto quello esistente ha grossi e reali  problemi di diffusione su tutto il territorio nazionale arrivando a coprire con buona risoluzione solo alcune aree.

Il secondo si chiama “calcio”. E’ infatti il calcio che ha occupato ogni angolo degli spazi TV esistenti in Italia. RAI, Mediaset, SKY e persino il neonato canale criptato FOX programmano calcio in tutte le salse. Negli spazi Tv nazionali italiani vediamo calcio della nostra Serie A e di tutte le categorie fino alla partita in diretta di Serie D e poi anche calcio tedesco e poi spagnolo, inglese, persino portoghese. Recuperare un miliardo di euro, questo è il valore speso dai network per i diritti tv del calcio italiano, non è cosa banale ed ecco che l’invasione pallonara è servita su tutti i palinsesti.

La dittatura del calcio ha reso invisibile in Italia persino il Campionato di basket della nostra penisola che, ricordiamolo, è sport di vertice in Italia. E’ così che il basket e la sua LEGA si è rivolto a SKY, guarda un po’, favorendo un accordo fra questi e la RAI ed ora il network criptato trasmette in diretta esclusiva due partite per ogni giornata di Regular Season mentre una la mette in onda la RAI. Il prodotto Serie A del basket italiano però è davvero buono.

Spazi compressi, invadenza da “calcio” sono due motivi validi per diventare invisibili ma se poi noi ci mettiamo pure dei “prodotti” non all’altezza della concorrenza perchè mai dovremmo essere in diretta o la sera in prime time? Repetita iuvant.

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