Una chiacchierata con Filippo Frati, quattro domande quattro ed il Coach rossoblù che, come si dice, va dritto al punto. Quattro risposte di quelle costruite sul campo di gioco, opinioni e spunti tecnici parlando di Eccellenza, Europa e, ovviamente, Rovigo.
Stefano Franceschi:”Eccellenza. Come vedi il livello generale del gioco nel massimo campionato italiano?
Filippo Frati “Non so se sia il caso di parlare di alto o basso livello, quello che posso dire è che c’è molta più disponibilità da parte di quasi tutti a giocare, muovere la palla e calciare di meno. Tutte le squadre tranne Rovigo, San Donà e Mogliano hanno cambiato allenatore e questo può avere influito, le 3 squadre che non hanno cambiato tra l’altro erano quelle che negli ultimi anni avevano proposto il rugby più positivo/propositivo. Rovigo e San Donà stanno continuando a farlo, Mogliano ha cambiato filosofia e sta giocando un tipo di rugby molto più pragmatico, calcia di più e muove meno la palla, ma i risultati ci dicono che al momento è la squadra più forte di tutti. Le Fiamme Oro, hanno praticamente stravolto il loro sistema di gioco che era basato su solidità nelle fasi statiche e sul piede di Benetti, mi piace il tipo di gioco proposto da Eugenio. Il Petrarca ha mantenuto la solidità difensiva che ha avuto negli anni scorsi e ci ha aggiunto una maggiore concretezza in attacco, ha avuto però fino ad ora un calendario piuttosto favorevole, il Viadana e il Calvisano hanno inserito diversi giovani interessanti e stanno anch’essi cercando di praticare un rugby di movimento come la stessa L’Aquila, che con una rosa magari meno esperta prova sempre a giocarsela contro chiunque. A Piacenza i Lyons hanno allestito una rosa competitiva per il tipo di obiettivi che si sono posti e con il lavoro di Bertoncini i risultati non tarderanno ad arrivare. Solo la Lazio, a mio parere, non cerca di proporre un rugby positivo, ma sta ottenendo grandi risultati, muovendo pochissimo il pallone, calciando quasi tutti i possessi che ha e sfruttando al massimo gli errori commessi dagli avversari.
SF:” Eccellenza e futuro. Viste le squadre in campo, dal punto di vista sportivo cambieresti la formula del campionato di Eccellenza? Diminuiresti il campionato a 8 squadre? Lo manterresti a 10 con tre retrocessioni per alcuni anni?
Filippo Frati : “Io porterei il campionato di Eccellenza a 12 squadre, anzi, ancora prima gli cambierei nome, in Italia campionato di Eccellenza ti fa subito pensare ai dilettanti del calcio, mentre, volenti o nolenti, resta il massimo livello nazionale di rugby che abbiamo. Dicevo 12 squadre per un motivo molto semplice, si giocherebbero molte più partite e non si dice sempre che i giovani devono giocare? Bene, quale migliore occasione? Ovviamente ci potranno essere partite con scarti importanti, ma in quali campionati non ci sono? In Premiership l’anno scorso i London Welsh sono retrocessi senza vincere nemmeno una partita, subendo a volte passivi imbarazzanti. In Pro12 conosciamo meglio di chiunque altro quali sono, da un po’ di anni, le ultime 2 squadre classificate; solo la Francia ha un campionato veramente competitivo in cui l’ultima può vincere con la prima.
SF :”L’Europa ha perso drammaticamente i Mondiali. Secondo te perché e cosa dovrà accadere in futuro?
Filippo Frati:” Il perché è molto difficile da stabilire, ho un’opinione al riguardo, che più che un’opinione è un dato di fatto: Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa e Argentina, ovvero le prime quattro, non hanno stranieri che giocano nei loro campionati mentre Inghilterra, Francia, Galles e Irlanda si, e tanti, tantissimi. La Scozia è stata l’Europea migliore e ha giocato il mondiale con il blocco Glasgow, è anche statisticamente la Nazione con meno giocatori stranieri che militano nelle due franchigie. Ci possono essere diverse chiavi di lettura, la più logica è che ci sono meno giocatori abituati a giocare ad alto livello e quindi meno giocatori di qualità per le Nazionali. In futuro, se questo può essere ritenuto un motivo valido, non penso ci siano grandi soluzioni.
SF :”Vediamo ora Rovigo. Tutto a posto a Rovigo?”
Filippo Frati:“ Tutto a posto grazie. Rovigo è una squadra che in estate ha subito una mini rivoluzione, con la partenza di importanti senatori e l’arrivo di giovani promettenti, siamo ancora li davanti a inseguire un sogno. Amo i miei ragazzi e il mio staff e mi sento amato da loro, ci sono stima, fiducia e rispetto reciproci, professionalmente parlando non posso desiderare niente di più. Ci sono inoltre tantissimi tifosi, la stragrande maggioranza, che nonostante la grande delusione delle due finali perse ci stanno vicini e ci vogliono bene. A dirla tutta ce ne sono anche 13/14 che non ci vogliono un granchè bene e che, scrivendosi tra di loro tra blog e social network 400 messaggi alla volta, sembrano 400, ma sono sempre i soliti 13/14.”
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