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FORZA RUGBY

STORIE DI VALORI: DAL CAVINATO FURIOSO ALL’INDOMITO PALADINO

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Il Piacenza, come Viadana, Rovigo, Lazio e Petrarca è una squadra che ama divertire il pubblico attraverso un gioco veloce e di movimento. Apprezzo molto il loro modo di intendere il rugby, senza rifugiarsi in situazioni poco consone alla lealtà e all’onestà, principi fondamentali nel nostro sport….”. Il Petrarca Rugby comunicava queste parole come parte della riflessione di Andrea Cavinato in vista del match con i Lyons. A tanti, anche da queste parti in verità, subito non è piaciuto quel richiamo a lealtà ed onestà, quella frase sbilenca, poco pesata, era un errore, si vedeva subito.

Però prima di chiederci “chi” fra i Presidente delle Società non citate dal Cavinato se la sia davvero presa a male guardiamoci dentro, con un minimo di serietà.

Di cosa si sta parlando? Tanto per fare due esempi buttati li, era “lealtà ed onestà” la terribile sceneggiata andata in diretta TV a cura della panchina del Calvisano nel recente match di Eccellenza con il Petrarca? Quando Bettarello si lamentava poche settimane fa del comportamento in campo del Mogliano nel recente match con il Rovigo addebitandogli “antigioco” a cosa si riferiva? Quante storie così ci potremmo raccontare?

Lealtà ed onestà valori comuni? Il Presidente Vaccari  del Calvisano sentitosi toccato da altre boutade del Cavinato ha ribadito che la sua squadra non ha mai avuto favori dagli arbitri, ha poi aggiunto che a Calvisano” …C’è un ufficio di rappresentanza della Fir, ma di favori non ne abbiamo, né ne vogliamo”. Ci piace chiedere a Vaccari: se ogni arbitro va bene e nessuno favorisce nessuno allora perchè si dice in giro che le società di Eccellenza segnalino al CNAR gli arbitri sgraditi per le loro partite e che fra i più attivi in questo senso ci sia proprio il Calvisano? Perchè la totale indipendenza arbitrale fa paura? …. lealtà…. onestà…. . Ci sarebbe molto altro ma ci si ferma qui solo per motivi di spazio.

Cosa c’entrano con “lealtà ed onestà” tutte queste vicende che alimentano un prolifico quanto indimostrabile chiacchiericcio di corridoio al quale forse il “solito” Cavinato ha solo dato fiato?

Cosa  stiamo facendo tutti e tutti insieme perchè quei principi di “lealtà ed onestà” non siano solo elementi autoreferenziali? Vogliamo parlare di “lealtà ed onestà” e affiancarli alla tornata elettorale che sta interessando la FIR e che porterà in autunno alla elezione del Presidente?

Cavinato non ha mai goduto i favori di questo spazio web, si scrisse qui sopra che se il Petrarca cercava il suo “stile” in un coach forse lui non era la prima scelta. Così il Petrarca, anche e soprattutto perchè da sempre non si occupa del rugby in quel modo e con quel tipo di atteggiamento, lo sappia Cavinato, ma soprattutto per sanare la ferita di una frase forse mezza vera ma sicuramente del tutto infelice, ha smentito il suo Coach,  “le dichiarazioni rilasciate dal signor Andrea Cavinato sono frutto esclusivamente della sua opinione personale.” Così ha scritto allora la società di Padova ed il Presidente Toffano si è messo al telefono a scusarsi a destra ed a manca. Fatto bene.

Adesso però andiamo a prenderci l’altro protagonista vero: Alberto Marusso, Presidente del Rugby San Donà.  E’ lui che sulla stampa ha dato fiato alla polemica e, riferendosi a Cavinato, ha detto e fatto scrivere:” …elencando le cinque squadre di Eccellenza a suo dire virtuose, pur non citandole direttamente indica per converso le rimanenti cinque – tra cui San Donà – come portatrici di un comportamento “poco consono a quella lealtà e onestà che sono principi fondamentali del nostro sport”, e ledendo con ciò la nostra onorabilità…..”.

Una domanda a Marusso : “per converso” significa coda di paglia? Insomma se io dò del cretino ad una persona tutte le altre sono intelligenti a prescindere?

Vabbhe chiudiamola qui, quindi, accertato che l’onorabilità del San Donà è ora finalmente salva ci si chiede chi salverà il rugby da comportamenti prevedibilmente strumentali, smaccatamente politicizzati, visibilmente pre-ordinati come questo di Marusso che, da quando ha trasferito il Piave fra il Chiese ed il Mella, chiede spesso conto di questo e di quello neanche fosse paladino di cotanto re.

Tranquilli, il paladino gavazziano di San Donà ci salverà tutti, ha già salvato la sua città da I Dogi, al quale San Donà ha rifiutato la propria adesione in maniera a dir poco antistorica, ora ci salva da Cavinato, ma il bello forse da queste parti lo dobbiamo ancora vedere. Attendiamo, lancia in resta, “per la lealtà e l’onestà”!!! Urrà!

Torniamo seri, Cavinato ha sbagliato, certo che si, ma è un brutto periodo per tutti noi, brutti momenti, brutte cose in giro, ecco allora è meglio che le pietre le lasciamo tutte per terra. Tutti.

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