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FIR E DINTORNI

PETRARCA AL PALO, ECCELLENTI SCONFITTE E L’ERBA DEL CAMPETTO

Viadana vince il Trofeo Eccellenza 2016 (picture credits: Massimiliano Pratelli/ FOTOSPORTIT)

Solo Mogliano fra le “vip” di Eccellenza questo fine settimana è rimasta al palo, un sussulto lo hanno avuto anche loro perchè qualche giorno fa è arrivato in casa biancoblù il verdetto definitivo della Corte Sportiva di Appello della FIR che ha confermato gli 8 punti di penalizzazione  decisi a novembre 2015 e quindi confermato, siamo “solo” in Aprile, che la classifica attuale di Eccellenza è quella giusta.

Si contano a decine i petrarchini che si erano già fatti uno spazio nella propria bacheca del cuore per ospitare il Trofeo Eccellenza 2016; il Petrarca era favoritissimo per la vittoria finale, aveva vinto, sempre su un terreno pesante, in casa a Gennaio 27 -17 contro i mantovani, la partita la avevano fatta i trequarti e il terribile piede di McKinley non era andato oltre il 3/4. Invece questa volta l’irlandese di Viadana di occasioni ne ha avute 7 e tutte e 7 hanno fatto centro, certo i mantovani ci hanno anche messo una meta ed un partita, a differenza del Petrarca, giocata bene o male ma per tutti gli 80 minuti. Insomma alla fine Viadana porta a casa il suo meritato secondo Trofeo Eccellenza ed i festeggiamenti possono cominciare. Un cruccio rimane al Petrarca, neanche una meta segnata in questa finale, 13 mete segnate ai modestissimi Lyons la scorsa settimana in campionato, ci sono delle mete che contano tantissimo, altre che ne puoi fare anche cento….. .

Milleduecento anime a vedere cotanta finale del Trofeo Eccellenza, nessuna copertura TV, comunicazione ridotta al nulla, si è giocato in un dignitosissimo campo che ospita la Serie B ma alla periferia di Bologna, eventi paralleli non pervenuti, insomma praticamente il nulla. Questo è quello che la FIR pensa dei campionati di rugby italiani per club. Eppur si … vanta.

I destini ovali delle due eccellenti di vertice si scontrano invece con giochi decisamente più grandi di loro. Nella cosiddetta “Coppa-Gavazzi” pomposamente denominata European Rugby Challenge Cup Qualifying Competition (si sa più il nome è lungo men la cosa è seria) Rovigo ne prende 31 dai russi del Enisej-STM  a cui ne fa zero giocando in casa propria, il Calvisano Campione d’Italia perde, nella stessa “Coppa”, in Romania per 36 -23 dai Timisoara Saracens. Le due squadre di professionisti italiane condiscono il tutto con un pugno di giustificazioni, contiamo ancora nel ritorno si possa recuperare ma, in tutti i casi e per tanti motivi, qui varrebbe invece il famoso detto che “Il bel tacer non fu mai scritto”.

Ovvio che queste brucianti sconfitte del vertice italiano del rugby condite con gli insuccessi a ripetizione che stanno collezionando le ex-promettenti Zebre e la Benetton Treviso, fanno da ieri da contorno alle dichiarazioni rilasciate da “troppi” personaggi del rugby europeo e da EPCR, tutte dichiarazioni volte al ridimensionamento del rugby italiano nel panorama europeo per lasciar spazio ad altre realtà. Romania, Georgia e Russia in testa. Per quelli però che pensano che il pericolo contro l’Italia venga solo dall’est si riporta qui di seguito una breve battuta del giornalista Duccio Fumero apparsa sui Social questo fine settimana: ” E, intanto, la Germania è in semifinale nell’Hong Kong Qualifying di rugby 7s. No, così, per dire.

Così c’è chi pensa a come depotenziare il Sei Nazioni azzurro e chi invece pensa a come togliere alle franchigie italiane il diritto di partecipazione alla Champions Cup. Un dibattito che, giocato ad arte contro il nostro rugby di fatto inconcludente,  è portato avanti da altre federazioni del rugby mondiale che, in vista del prossimo rinnovo della massima carica della World Rugby, hanno tutta l’intenzione di prendere in mano lo scettro che è oggi nostro.

Il nuovo Capo del rugby Mondiale sarà infatti con tutta probabilità Bill Beaumont che già si candidò quattro anni fa e contro il quale l’Italia votò, non seguendo di fatto i soci britannici del Sei Nazioni a favore di un francese sostenuto dal Sud del Mondo ovale. Appuntamento per l’elezione il giorno 11 del prossimo maggio.

Anche noi del rugby italiano dobbiamo rinnovare il nostro vertice Federale, dopo l’estate. Di fronte a tutto quello che si è appena scritto, partendo dalle sconfitte delle nostre “eccellenti” fino ai giochi per “abbattere” il rugby azzurro e di club dal panorama europeo, magari qualcuno andrà a votare pensando al contributo federale per rinnovare l’erba del proprio campetto. Fosse così allora ci meritiamo ben di peggio.

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