Fabio Semenzato con la maglia della Nazionale
Enrico Bacchin dalla celtica Benetton al Petrarca in Eccellenza? Così dice potrebbe essere la prossima stagione per il giovane (’92) centro di San Donà di Piave oggi accasato presso i leoni di Treviso. La cosa è strana? Bhe , qualcuno la chiama cortocircuito e, se seguiamo i “programmi” ed i proclami della FIR di questi ultimi anni, è praticamente impossibile dargli torto.
Secondo la FIR e la sua milionaria organizzazione di formazione ci dovrebbe essere una sola corrente ascendente che solo recentemente, causa le impellenti elezioni Federali, ha cambiato un po’ il flusso. Quello originario era: Centri di Formazione ed Accademie FIR poi Accademia Under20 poi franchigie celtiche e poi Nazionale. Ultimamente il Presidente Federale, ci piacerebbe dire che è stato qualche altro dirigente FIR a dirlo ma quelli non li ha mai sentiti parlare nessuno, parla solo “lui”, ha inserito nel “flusso” l’Eccellenza.
Ha inserito l’Eccellenza dopo averla demolita ma forse in cuor suo sperava nessuno la prendesse davvero in considerazione ed ovviamente, se proprio doveva essere, non nel senso di marcia che pare potrebbe seguire Bacchin. Lo stesso senso però già provato con successo indiscutibile da Odiete, convocato finalmente e molto recentemente in Nazionale da Brunel solo dopo la sua discesa dalle Zebre verso il Mogliano, in Eccellenza appunto
Siamo stati in tanti facili profeti quando si diceva che un Campionato italiano di rugby di Alto Livello era assolutamente necessario; diversi ragazzi, promesse ovali, tutti rigidamente accademici muniti di asterisco sulle pagine ufficiali del rugby, ora transitano in qualche modo in Eccellenza. Alcuni ci passano un po’ spocchiosi, densi della loro sicurezza di essere destinati a ben altri ed altissimi paradisi, la prendono come un male necessario, altri ci si impegnano davvero (vedi Odiete) fanno gran belle figure, si divertono e ci stanno pure bene.
Cosa sarà di Bacchin? In bocca al lupo al sandonatese DOC ma il nuovo approdo, fosse quello padovano, sarebbe sicuramente di pregio, capace di generare la giusta dimensione e motivazione in un giovane atleta. Staremo a vedere.
Altro tipo di cortocircuito ben diverso e più grave è quello che riguarderebbe Fabio Semenzato. L’apertura classe ’86 del Mogliano, 12 caps con la Nazionale ai tempi di Mallett, arrivato dalla celtica Benetton due anni fa ai biancoblù di Properzi e Galon in Eccellenza, è stato in queste stagioni anche permit player delle Zebre e pochi giorni fa sembrava fatto il suo rientro fra i fasti celtici ed il suo arrivo alle Zebre. Racconta invece la Tribuna di Treviso che:“…la franchigia federale avrebbe voluto tesserarlo per la prossima stagione, ma sembra che all’ultimo momento l’operazione si sia raffreddata…. I maligni dicono che ai piani alti federali non si veda di buon occhio l’operazione, e si siano fatti sentire quando il passaggio di casacca sembrava praticamente fatto. E qualcuno arriva ad ipotizzare un intervento dall’alto dello stesso presidente federale Alfredo Gavazzi: anch’egli non gradirebbe il trasferimento del giocatore alla franchigia celtica di Parma“.
Non fatichiamo a credere che quello che dice il giornale trevigiano possa essere la versione corretta; questa FIR silenziosa ed ossequiante, questo Presidente-Padrone che fa tutto lui, compreso il “tecnico” ed il coach della Nazionale, queste Zebre apparentemente private ma dipendenti totalmente dai soldi e quindi dal volere federale, tutto questo potrebbe effettivamente aver condito una minestra di quel tipo. Adesso però ci starebbero bene due dichiarazioni stampa di De Rossi e una di Guidi per far capire al mondo che le Zebre sono, sotto il profilo tecnico, veramente in mano loro.
Da queste parti però si conosce bene quel proverbio toscano che dice “non si sente le campane piccole quando suonano le grandi“.
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