Cassandra in un dipinto di Anthony Frederick Augustus Sandys (1895)
Si parla di Zebre e la mente vola a Cassandra, nota figura mitologica, non solo legata alla sua preveggenza ma anche al fatto che, avendo autorevoli appoggi, sapeva bene quello che diceva. Insomma la Cassandra lo sapeva che il grande cavallo di legno che doveva entrare a Troia conteneva soldati nemici ma mica era cosa venuta fuori così per caso, il dono della preveggenza lo aveva avuto da un dio, Apollo. Torniamo alle Zebre che oggi, data 5 gennaio del 2017, sulle pagine del Corriere dello Sport compare uno scritto invero molto autorevole, la firma dice tutto: Francesco Volpe. Cassandra a confronto può impallidire.
Il Volpe si sofferma sulla questione Zebre e, dopo aver sottolineato il cumulo di insuccessi di stagione, detto che la proprietà delle Zebre e la FIR sono “ai ferri corti” e ricordato che nella franchigia parmigiana non hanno neanche i soldi per comprare le garze o pagare le cure mediche dei giocatori, raccoglie il lamento pesantissimo di George Biagi che, evidentemente ben “coperto”, non le manda a dire.
Dice il George Biagi che “…quando le Zebre erano una franchigia federale le cose funzionavano, hanno fatto di tutto per privatizzarle e creato solo confusione…” continua il nostro azzurro, seconda linea alle Zebre:” … con Bernabò presidente avevamo punti di riferimento e serietà nella conduzione. Oggi non si capisce chi controlla e chi decide… e i risultati si vedono“. Biagi ne ha anche per Jacques Brunel, dice che O’Shea è preoccupato per i suoi giocatori alle Zebre perchè:” ..lui ha un approccio diverso dai suoi predecessori“.
Un attacco in piena regola ed è qui che la cosa diventa mitologica. Scrive infatti di suo pugno l’autorevole giornalista:”Ormai appare evidente che l’esperienza di Parma è esaurita. Le Zebre devono cambiare sede senza se e senza ma“. Sentenza emessa e, considerato il contesto generale e le ragioni imprescindibili portate a carico di cotanta tesi, più che da Cassandra la cosa sembra arrivare direttamente da Apollo.
Parma è perduta, Francesco Volpe è chiaro, dargli torto oscilla fra il difficile e l’impossibile. Anche l’idea del giornalista del Corriere dello Sport di mettere un faro su questa cosa triste che è la situazione delle Zebre è cosa buona e giusta.
Quindi, dove portare questa franchigia? Il Volpe ha pure la chicca finale, quando uno la sa tutta la sa tutta, e ci dice:”Circola l’ipotesi Calvisano ma Gavazzi giustamente tentenna“. Segue stroncatura della celebre località della bassa bresciana.
Ostiense, Flaminia, Cassia, Tiburtina, Appia, aggiungete voi quelle che mancano, Volpe le conosce tutte molto bene, portano tutte a Roma.
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