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FORZA RUGBY

RUGBY IN STREAMING, IL PROMOTER MATTEO SCIALPI RACCONTA: E’ SOLO UNA NUOVA STRADA MA FORSE ANCHE L’UNICA

MS SCIALPI

La console della piattaforma streaming di MS Network e, nel riquadro, Matteo Scialpi

Matteo Scialpi ha una vera passione per il rugby, portarne a casa una immagine per lui è una soddisfazione in più. Fra le mille scommesse della sua vita c’è anche The Rugby Channel, la sua piattaforma che dalla estate del 2016 mette on line il nostro rugby. Una cosa che fino a poco tempo fa sembrava impossibile oggi vede ogni fine settimana di Eccellenza tutte le sue partite in diretta sul web. Cosa c’è dietro questo bellissimo progetto e soprattutto che respiro può avere? Ne abbiamo parlato con lui e ne abbiamo ottenuto una analisi completa, la vision certo di un imprenditore ma anche di un appassionato del nostro sport.

Stefano Franceschi:“Matteo Scialpi, segui il rugby da una vita, racconta….”

Matteo Scialpi – MS Network:” L’ultimo anno di Liceo a Venezia è stato quello che mi ha fatto conoscere il rugby: il massaggiatore della squadra del Lido lavorava nel collegio che frequentavo, il Morosini, e venne a fare delle dimostrazioni. Fu amore a prima vista e contemporaneamente all’iscrizione all’università, mi iscrissi al CUS e cominciai con il CUS PADOVA. Gli allenamenti erano in un campetto parrocchiale e l’allenatore di allora era Gianni Tosato “Giannone”. Era il 1972 e da quell’anno il rugby fa parte della mia vita. Tra il 1977 ed  il 1980 cominciai ad occupami di giornalismo, lavorando per l’Eco di Padova mi occupavo della pagina dedicata al rugby  scrivendo di Petrarca, Fiamme Oro e rugby minore”.

S.F.:”Ora con la tua MS Network hai portato lo streaming nel massimo campionato italiano, qualcuno dice che è stato un ripiego “eccellente” per il nostro rugby, è andata così?”

Matteo Scialpi – MS Network:Mi occupo di comunicazione da qualche decennio  e specialmente di televisione. Come società di service abbiamo prodotto centinaia di eventi sportivi per molte discipline ed operato a fianco di società che gestiscono o detengono diritti. Abbiamo prodotto rugby fin dagli albori della LIRE e con la fine dell’esperienza di Lega, con la FIR. Abbiamo visto come le pay tv abbiano distrutto la visibilita degli sport minori, come la tv criptata abbia abbattuto quella del rugby italiano causando un lento ed inesorabile processo di disaffezione del pubblico televisivo al rugby italiano. In questi ultimi anni abbiamo ascoltato i rumors degli appassionati che chiedevano visibilità, ed abbiamo visto gli alti numeri che La7 prima ed attualmente DMAX , con il rugby in chiaro portavano e portano. La sommatoria di tutti gli input ci ha convinto a rompere gli indugi ed a tentare di occupare lo spazio che una nicchia di appassionati ricercava e che non c’era. Ad agosto abbiamo cominciato. Un po alla garibaldina costruendo giorno dopo giorno  therugbychannel.it, commettendo errori e riscuotendo consensi. Abbiamo ottenuto il supporto, anche gratuito, di amici giornalisti, cronisti, commentatori, in tanti ci hanno dato una mano. Anche il pubblico che ci ha seguito è stato ed è clemente, anche quando abbiamo avuto problemi tecnici o di organizzazione.

Ma abbiamo anche trovato scetticismo,  pessimismo , e a volte anche piccole beghe che certamente non ci hanno aiutato, ma siamo andati avanti caparbiamente investendo di tasca nostra.

Ci sentiamo di aver vinto la scommessa e senza ombra di dubbio posso affermare che lo streaming non è stato un ripiego, ma una strada da seguire fortemente voluta ed anche sostenuta perché e vero che la tv arriva in tutte le case, e vero che i numeri sono più alti ma è altrettanto vero che con noi se perdi la diretta non l’hai persa per sempre puoi vederla quando torni a casa, quando vuoi e come vuoi. E con i televisori di nuova generazione o ti colleghi direttamente alla rete e vedi le partite in HD oppure ti colleghi e le trasferisci da un semplice smartphone … e puoi vedere tutto il rugby d’Eccellenza contemporaneamente. Non è un ripiego, come qualcuno afferma, ma un valore aggiunto che fino alla nascita di Therugbychannel.it non c’era.

S.F.:“Con la FIR tutto bene?”

Matteo Scialpi – MS Network:Si con la FIR tutto bene Ovviamente sono maggiormente concentrati sulla loro attività di comunicazione che abbraccia tutto il rugby ma, compatibilmente con le loro esigenze, ci supportano”.

S.F.:“Secondo te, di fronte alla potenza indiscutibile dei media cosiddetti tradizionali fino a che punto il web e lo streaming sono la nuova frontiera del rugby?

Matteo Scialpi – MS Network:Lo streaming in Italia non è alternativo alla televisione tradizionale. Sicuramente è piu “democratico”: lo vedi dove vuoi, quando vuoi e come vuoi. Il web e la televisione dovrebbero essere sinergici e molti broadcaster lo hanno capito. Ma Netflix  dimostra che il web ha battuto la tv. Sulle tv americane tradizionali Il dibattito tra la Clinton e Trump in diretta è stato seguito da circa 64 milioni di spettatori ma su Youtube da 125 milioni!! Dal punto di vista tecnico in Italia il vero collo di bottiglia è che a parole la connessione a banda larga è dappertutto, in realtà a volte è instabile nonostante la presenza di connessione 4G ma i cambiamenti sono veloci e la tecnologia giornalmente migliora. Penso che, in assenza di una tv tematica dedicata al rugby italiano, l’unica frontiera per dargli visibilita sia il web e la diretta streaming. Ti pongo io una domanda: Ma con tutta la fantasia che puoi mettere a disposizione, immagini una emittente che manda in diretta contemporaneamente 5 partite di Campionato di Eccellenza? Therugbuchannel.it lo fa!!!

S.F.:” Allora parliamo proprio di Eccellenza, le società di rugby si stanno parlando, la prospettiva è quella di una Lega dei Club, il tentativo è quello di rilanciare il campionato, restando sul tuo mestiere, quindi in termini di comunicazione, ti senti di ipotizzare un modello per il futuro del nostro massimo campionato?

Matteo Scialpi – MS Network:Abbiamo lavorato per la LIRE, collaboriamo con il mondo del calcio e vediamo come le leghe di calcio affiancate dai gestori di diritti trattano il prodotto televisivo/sportivo, abbiamo prodotto volley, ciclismo, sci, personalizzando  ed integrando produzioni internazionali. Con il rugby collaboriamo con il Pro12 da quando sono state ammesse le squadre italiane e da queste esperienze riteniamo che la gestione lo sfruttamento commerciale e l’incremento di visibilità  di un campionato passi attraverso una struttura organizzata che coordini marketing e comunicazione. Ma se non crei appeal televisivo, se non sfrutti i social, se non integri web e tv, se non offri continuità nella comunicazione di immagini, se non sei presente settimanalmente con programmi di approfondimento, presentazione, se non crei un format televisivo sempre coerente con gli obiettivi che vuoi raggiungere e, soprattutto se non dai continuità,il rugby nostrano si perde nei meandri del buio mediatico e, di conseguenza, se il pubblico diminuisce, e con esso la visibilità,  non puoi trovare investitori. Ma bisogna aprirsi e fare un piano almeno biennale e bisogna superare la miopia che la diretta tolga pubblico allo stadio alla peggio venderai cento birre in meno ma il marchio o il nome degli investitori raggiunge migliaia di spettatori e la soddisfazione di uno sponsor si trasforma in denaro.

Avremmo molte idee in questo senso, se qualcuno ce lo chiedesse potremmo anche confrontarci.

S.F.:”Per diversi mesi hai messo in streaming anche il Pro12, ora l’Eccellenza, ci dai un po’ di numeri su queste due esperienze, ancora non completamente strutturata, e ci dici dove il nostgro massimo campionato potrebbe arrivare secondo te?

Matteo Scialpi – MS Network:I numeri sono la dimostrazione che siamo sulla buona strada. Le amichevoli della Benetton tra Social e nostra piattaforma hanno superato 20.000 visualizzazioni. Col Pro12 avevamo una presenza media di 19500 visualizzazioni.Un dato fresco da Facebook: nel periodo 26 dicembre – 22 gennaio abbiamo avuto una copertura con 665.657 persone raggiunte e 212.666 visualizzazioni totali del video.  Nel periodo 4 agosto – 22 gennaio da facebook il numero di visualizzazioni di contenuti associati alla pagina  è stato di 4.221.515,00 e da Youtube di 310.776 visualizzazioni. Sono 4.550.000 circa i minuti di rugby visto. Benetton Vs Dragons del 23 settembre  2016  con circa 9100 presenze la partita più vista del Pro12 mentre il Test match Benetton vs Leicester del 14 agosto 2016 è stato visto da circa 11.200 persone.

Questi alcuni numeri passati, ma i numeri dell’Eccellenza, disaggregandoli dal totale, sono vicini alle 100.000 visualizzazioni complice l’incertezza e varie altre cause i risultati non sono stati cosi brillanti come il Pro12.            .

Il futuro? Bella domanda a cui rispondere non disponendo della sfera di cristallo. Lavorare solo per passione non porta nessuna azienda a raggiungere l’obbiettivo primario che è quello di guadagnare, anzi. Abbiamo appena stretto un accordo con una società che si occupa di promozione sportiva, per il reperimento di fondi che ci permettano di guardare ad un futuro più roseo. Ma dobbiamo convincere gli scettici  che per noi per sopravvivere è necessario avere un accordo a medio termine che ci permetta di acquisire fondi per poter lavorare meglio, aumentare il livello di qualità delle riprese, il numero di telecamere. La Legapro di calcio, la pallanuoto, la scherma ecc hanno fatto accordi con un canale streaming o il volley femminile che usa una propria piattaforma a pagamento ma gli investimenti che le rispettive leghe o federazioni hanno fatto sono numeri a 5 zeri. Quindi e facile immaginare che  per andare avanti occorrono investimenti diretti e da qualche parte bisogna pur trovarli.

Più chiaro di così! Il rugby è on line, non perdiamolo di vista.

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