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FIR E DINTORNI

VIADANA VINCE E “LIBERA” FRATI. MOGLIANO: UN KO CHE RACCONTA DI NOI

viadana vince trofeo eccellenza

L’Eccellenza non è andata in campo, almeno non come campionato, ma quel paio di eventi che l’hanno coinvolta sono stati significativi. Viadana ha vinto il Trofeo Eccellenza. Evviva. Mogliano invece ha perso ed è una sconfitta di tutti.

VIADANA VINCE E CONVINCE E’ venuto il tempo di consegnare alla storia la questione che Frati le finali le fa ma non le vince, dopo sette tentativi l’allenatore ha chiuso con quel tormentone e, c’è da giurarci, alla gioia di poter alzare il Trofeo lui ha sommato un sollievo davvero immenso. Non deve essere stato per nulla facile portarsi tutto quel fardello messo poi insieme ad altre vicissitudini che hanno toccato il Coach nocetano, chiaro il perchè il Frati questa vittoria l’abbia poi dedicata a sua moglie. Bravissimo anche in questo. Adesso però che tutto è sfatato chissà, potrebbero esserci presto altre occasioni. Intanto il Trofeo resta a Viadana ed i gialloneri festeggiano alla grande un risultato meritatissimo, per loro è però adesso che viene il bello. 

Restiamo però ancora un attimo a Firenze dove Viadana il match lo ha gestito dall’inizio alla fine; quello che, ancora una volta, ha impressionato dei gialloneri è stata la compattezza dei primi otto ed in particolare la qualità in prima linea, le fasi statiche sono quest’anno la risorsa in più di una formazione che ha poi nel genio di Brex ed Ormson le chiavi del match.

Come capita troppo spesso le Fiamme Oro hanno giocato mezza partita. Quando sono, finalmente, entrate in campo hanno dimostrato un livello di qualità alto ma, si sa, quando sei costretto a rimontare prima o poi la paghi. Così diventa difficile, quando ti tocca passare gli ultimi dieci minuti a gestire le folate degli avversari ed i suoi pick&go, portare a casa il risultato. Ora alla truppa di Casellato restano tre giornate di campionato per tentare di prendere la quarta posizione ed accedere ai play-off. Il prossimo turno, pur  in casa, c’è però Calvisano.

MOGLIANO: UN KO CHE E’ DI TUTTI  Mogliano ha perso 46 -0 la prima semifinale contro i russi dell’Enisei in quella che da pochi giorni si chiama “Continental Shield”.

Già il fatto esista un torneo al quale cambino il nome in corsa fa un po’ strano ma del resto quelli della EPCR erano consapevoli che nessuno si ricordava il suo vero nome (per la cronaca: European Rugby Challenge Cup Qualifying Competition), e soprattutto che tutti lo chiamavano “Gavazzi Cup“. Al fine togliere cotanto merito al nostro Presidente Federale (un vero complotto) ecco il nuovo nome affibbiato in corsa: vi piace “Continental Shield”?. 

Mogliano a questa semifinale ci era arrivata, diciamo la verità, per effetto di una formula dei gironi assolutamente orribile. In questo torneo è il Petrarca quello che ci aveva creduto, aveva schierato una formazione sempre di alto livello, ci aveva provato, ha vinto e rimasto imbattutto ma la formula astrusa ha detto diversamente.

Al Mogliano bisogna dire che è difficile, leggendo la formazione schierata contro i russi, credere che per questa sfida sia andata in campo la sua miglior soluzione tecnica possibile. Così è arrivata l’ennesima batosta al rugby italiano, ne abbiamo una collezione senza precedenti, una più una meno cosa volete che sia, a Mogliano magari l’hanno già dimenticata.

In tutto questo c’è poi anche il piccolo particolare che saranno i russi a giocarsi il “Continental Shields” contro i rumeni di Timisoara, con tutta probabilità, decretando l’esclusione totale del rugby italiano dal palcoscenico delle competizioni europee di club a favore di altre due nazioni emergenti.

Da queste parti ci tocca a questo punto fare il presidenzialista perchè l’ex titolare del nome della testè citata competizione non ha tutti i torti quando dice, nelle segrete stanze del suo palazzo, che mandare le squadre di Eccellenza in giro per l’Europa rovina l’immagine del movimento, anche perchè spesso si presentano con la seconda squadra. Così come forse potrebbe aver ragione quando dice, sempre nelle confidenze con i suoi amici, che in quello che adesso si chiama Continental Shield bisogna mandarci delle “selezioni”.

Certo bisogna capire quale sia l’immagine del movimento ovale da salvaguardare visto il tracollo degli ultimi anni però sul “basta figuracce” da queste parti adesso potremmo essere d’accordo con lui: provare a vincere non è un delitto. La cosa certo snatura ulteriormente il ruolo dei club e questo non piace ma come si sono comportati i club italiani di Eccellenza negli utlimi 7/8 anni di fronte alle competizioni europee?

E’ allora legittimo ormai, unendo il sacro con il profano, chiedersi: se a giocare queste sfide ci fosse stata una selezione veneta, che ne so, ad esempio, i Dogi, o se ci fossero stati i XV del Presidente?

E’ il tempo di decidersi: o dentro o fuori. 

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