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AZZURRI

VENTER, O’SHEA: NON TIRATECI DA SCEMI CHE SAPPIAMO CONTARE

VENTER O'SHEA

Brendan Venter è il tecnico della difesa della nostra Nazionale, è nello staff di Conor O’Shea, ma da questi giorni lo è anche del Sudafrica, lo ha annunciato in pompa magna la SARU e se qualcuno ha voglia di fare i salti di gioia della serie “questo è quello bravo” allora si metta in fila con gli estimatori del mago della “no-ruck”, perchè questa è l’altra fila.

Questa cosa non è una cosa seria e, di conseguenza, non lo è nemmeno Brendan Venter, soprattutto però non lo sono coloro che, dal basso del nostro Alto Livello, hanno accettato una cosa del genere. Perchè i contratti si fanno in due. Ora però sappiamo che la nostra Nazionale è un giocattolo di scambio, una malattia da curare ad intermittenza, una cosa da mercatino delle occasioni e, ci piaccia o no, in tutto questo c’è la manina di Conor O’Shea.

Siamo una Nation del Sei Nazioni, dobbiamo avere uno staff solido e dedicato. E’ una questione tecnica, è una questione di crescita del nostro sport, è una questione di immagine. Il nostro staff azzurro la mattina si alza e, se non sa cosa fare, va in Accademia a crescere i ragazzi, gira tutti i club di Eccellenza, si muove su e giù fra Zebre e Benetton, va i visionare talenti in giro per lo stivale, va a visionare soluzioni nuove in giro per il mondo, si imbottisce di video, si allena, allena gli altri, studia e fa corsi di aggiornamento. Ci si è dimenticati qualcosa? Qualsiasi cosa sia il “coach a mezzo servizio” non è previsto. 

Se poi qualcuno del nostro staff volesse aprire una collaborazione minimale con qualche club oppure con un paese di seconda/terza fascia allora possiamo anche accollarci il piacere di fare da divulgatori di rugby nel mondo ma o si ha questo atteggiamento da primi della classe o altrimenti restiamo in terza e non ci pensiamo più.

Colui che in FIR ha deciso che una cosa così fosse possibile ci ha dimostrato in che “classe” lui viaggia sul treno del rugby.

Sarà divertente inoltre capire nei test di novembre 2017, quando l’Italia incontrerà ancora il Sudafrica su che panchina si siederà il “nostro” tecnico Brendan Venter.

La cosa davvero inconcepibile però è che, a seguire la nostra Nazionale nei test match di giugno, ora che il mondo azzurro è davvero in crisi, c’è bisogno della massima attenzione, i nostri atleti vanno seguiti con totale dedizione, noi avremo un tecnico in meno, Venter non ci sarà perchè impegnato con il Sudafrica. Lo sostituirà qualcuno? Chi? Perchè non lo può fare per sempre? O’Shea se ci sei batti un colpo.

Comunque, al di là del tecnicismo, questa cosa del Coach azzurro che si muove nel mondo con una borsa dal colore diverso a seconda del contratto che gli tira il mese, sa di sciatteria, il professionismo è tutt’altra cosa. 

E’ il caso che O’Shea rispetto a questa vicenda si faccia un esamino di coscienza, è sicuro aver inquadrato davvero il problema del nostro rugby? E’ passato un anno con lui alla guida della Nazionale, ci piace tanto ricordare la vittoria con il Sudafrica ma c’è anche la sconfitta con Tonga, abbiamo una Nazionale a pezzi che ha fatto il peggior Sei Nazioni di sempre e stiamo parlando di staff a gettone?

O’Shea si dia da fare per raggiungere i suoi risultati che fino ad ora lui ha solo contato i cocci e quello lo sapevamo fare anche da soli.

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