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SERIE A ELITE

CALVISANO VINCE

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Calvisano è ancora una volta, la sesta, Campione d’Italia, lo è perchè vince davvero tutto e su tutti i fronti. E’ questo che fanno i Campioni.

Calvisano vince. E’ questo il solo riassunto possibile di un intero Campionato ed anche di una finale che non è stata entusiasmante, un epilogo che si è chiuso dopo pochi minuti del secondo tempo quando, dopo la meta di Tuivati, è stato chiarissimo che Rovigo non avrebbe potuto nulla di più. Era il settimo minuto, un treno giallonero era partito mentre quello rossoblù era entrato in stazione.

Quattro sfide, le ultime quattro finali di questa Eccellenza, tutte fra Calvisano e Rovigo, la prima vinta dai bresciani con Guidi al timone, una finale che aveva Rovigo in vantaggio 17 -0, la storia si ripete, e poi la mischia di Calvisano a travolgere tutto e tutti. Di quel giorno si ricordano i “veleni” arbitrali, forse il punto più basso del mondo CNAr. L’anno dopo ancora Calvisano, nel complesso gran brutta partita ma non per i bresciani che fecero un capolavoro di tecnica e coraggio vincendo in 14 contro 15. Poi fu la volta di Rovigo, lato giallonero era il primo anno di Brunello, rodigino, sulla panchina giallonera e la partenza di un progetto che questo fine settimana ha coronato un sogno: Campioni d’Italia.

Dire “Calvisano vince” è la vera unica sintesi. I calvini hanno tenuto sotto scacco tutto il campionato, concedendosi poche distrazioni, concentrati e concreti con il loro mix ben plasmato di ragazzi giovani e giocatori d’esperienza, coperti ed allineati, sicuri dei propri mezzi, solidi e senza fronzoli eccessivi. Se quello di Guidi era un team fatto di tanto peso e tanta mischia quello di Brunello è una macchina che corre e spinge allo stesso modo, equilibrata e coesa, capace di adattarsi alle situazioni, che ha i suoi punti di forza equamente distribuiti fra i 15 in campo e che mette dentro tanti punti più con la forza delle gambe che con quella delle spalle. Per questo motivo questo scudetto del Calvisano ha un sapore forte di novità, sono 3 scudetti negli ultimi 4 anni, 4 negli ultimi 6, eppure questo è come se fosse il primo perchè ha una storia, soprattutto tecnica, profondamente diversa dalle altre.

Rovigo ha fatto quello che poteva, più simili a quello che si era visto in campionato che non nei derby di semifinale i rossoblù hanno oggettivamente deluso. La rimonta del Calvisano esce infatti tutta dalle loro mani perchè la differenza in campo è stata soprattutto quella: i ragazzi di McDonnel si sono concessi degli errori e sono stati puniti ad ogni uno, quelli di Brunello no.

Il campionato di Eccellenza si chiude con il più scontato dei verdetti, ci sarà tempo nei prossimi mesi, così avari di rugby italiano, di parlarne ancora, di seguire le evoluzioni di un campionato che ha bisogno di diventare tale, una competizione che ha visto in questi ultimi anni diminuire spaventosamente il suo livello tecnico ed abbassarsi il livello di competitività complessivo. Le quattro finali degli ultimi quattro anni giocate fra le stesse due squadre, cosa mai accaduta in anni di play off a finale unica, non suggerisce qualcosa?

Torniamo però ai giusti festeggiamenti, Calvisano è Campione d’Italia perchè vince tutto e su tutto e tutti, questo nello sport è il massimo e, quando si va finalmente in campo, è l’unica cosa che conta.

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