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QUESTIONE D'ELITE

ANCHE I TEDESCHI CI PASSANO DAVANTI. I NOSTRI CLUB NON POSSONO PIU’ ASPETTARE

Heidelberger RK 23, si chiama così lo spauracchio del nostro Calvisano, sono tedeschi, ingaggiano stranieri di seconda o terza fascia, il loro club è stato fondato nel 1872 ma è prima di tutto una polisportiva e quel RK sta per “Club di canottaggio”. Quelli del Hiedelberger hanno vinto contro il Calvisano la doppia sfida di play off del EPCR Continental Shield e l’hanno vinta non solo nel punteggio complessivo finale ma hanno proprio vinto entrambe le partite  e così i gialloneri si sono trovati fuori da ogni ambizione europea.

I canottieri in divisa ovale del Heidelberger RK 23 durante la prima fase le avevano suonate anche al Petrarca e le sconfitte degli uomini di Brunello in questa stagione contro questi tedeschi sono però tre perchè le due squadre si erano incontrate anche in prima fase ed il risultato era stato sempre a favore dei teutonici.  In totale il risultato dice di un laconico Germania – Italia 4-0 che deve far riflettere.

E’ costume italiano trasformare miti agnelli in lupi feroci ogni volta che questi hanno il sopravvento sui nostri team, così puntualmente è stato anche in questa occasione ed i tedeschi da Nazione che non veniva nemmeno considerata esistente dalla palla ovale adesso invece…. fortissimi. Da quando c’è questa Continental Shield, all’inizio non si chiamava così e l’idea di portarla avanti è stata proprio dall’Italia, le nostre squadre di Eccellenza sono uscite dalle competizioni europee e vi hanno fatto ingresso rumeni e russi, adesso tocca ai tedeschi.

In Challenge Cup quest’anno, al posto delle italiane “eccellenti”, si sono misurate due squadre russe. Il Krasny Yar che ha chiuso ultimo il girone con una vittoria in casa, contro lo Stade Francais, e l’Enisei STM le ha perse tutte. Se le due sfidanti di Challenge fossero state le due italiane i risultati sarebbero stati praticamente gli stessi e quindi non si capisce perchè… anzi, adesso si capisce eccome.

A suo tempo scoprimmo che i Campioni di Romania sono più forti dei Campioni d’Italia, poi che lo sono anche quelli di Russia ora è toccato ai Campioni di Germania dire all’Europa che sono più forti dei Campioni d’Italia. 

L’amarezza è tanta ma, come scrisse il Cocciante negli anni Settanta, “era già tutto previsto” e per questo motivo non scappa la lacrima ma monta semmai una certa rabbia.

Le due italiane che giocano le coppe non hanno fatto meglio delle due russe: in Challenge le Zebre hanno vinto una partita (con Agen attualmente penultima in Top14), il Benetton Treviso in Champions neanche quella.

Il mondo EPCR ci regala una visuale del rugby italiano assolutamente sconfortante, se le nostre due finanziatissime franchigie continuano a fare da sparring partner alle altre squadre europee professionistiche, le nostre di Eccellenza sono i morbidi trampolini su cui far saltare le altre Nazioni europee in cerca di visibilità, gloria e posti nel gotha del rugby. Rumeni, russi, georgiani e tedeschi ringraziano. Assurdo.

Ci piaccia o no questo disastro tecnico-sportivo-politico è tutto addebitabile alla FIR ed alla sua “strategia”. Ora ne ha fatto le spese pure Calvisano e questo significa che il fondo è arrivato.

Le Società di Eccellenza, tutte insieme, hanno così avuto così il loro ennesimo segnale, i temi all’ordine del giorno sul tavolo della costituenda (speriamo) Lega di Club sono molti, l’accesso europeo è uno di questi o almeno da queste parti ci sentiamo di proporlo.

Il rugby italiano attende. 

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