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FORMAZIONE

ACCADEMIA FIR: QUALCOSA NON TORNA

C’è qualcosa che non torna in Accademia, un giallo? un mistero? una svista? Guardiamoci dentro.

Già un paio di settimane fa la Federazione ha annunciato i nomi e le provenienze dei 37 ragazzi che faranno parte della Accademia FIR. Cosa è la  Accademia FIR? Facciamocelo raccontare direttamente dalla FIR con le sue testuali parole.

In Accademia ci sono solo “atleti selezionati” dalla FIR e questi rappresentano “una tappa cruciale del progetto tecnico federale, facendo confluire al proprio interno i migliori atleti di categoria provenienti dai quattro Centri di Formazione Permanente o dal percorso presso i propri Club di appartenenza”.

Insomma in sintesi, secondo la FIR: i 37 sono i migliori prospect d’Italia, il top del nostro rugby, li ha selezionati lei dal primo all’ultimo. Ma evidentemente i “selezionatori” erano distratti o avevano finito la benzina perchè qualcosa non torna.

I ragazzi sono 37 e già la provenienza regionale accende il punto di domanda: uno solo dalla Lombardia? Questa regione in quanto a tesserati è, di poco, seconda solo al Veneto,ma evidentemente ha ben poco “talento ovale”, l’unico selezionato è del  Rugby Como. Bravissimo. Ma ASR Milano dove sei? Viadana? Rugby Brescia? Lombardia sei davvero così alla frutta? Un disastro.

Milano e dintorni comunque è in ottima compagnia, fra i 5 ragazzi del Lazio non c’è nemmeno un nuovo arrivo della Capitolina Roma, una squadra che si fa mediamente tutte le finali e semifinali giovanili e, a far flanella, c’è anche il Piemonte (CUS Torino dove sei?) un solo selezionato dal Piemonte, (Rugby Biella). Lo sapete che in Accademia non c’è neanche un siciliano? Una delle patrie del rugby non fa più scuola? Un disastro la Sicilia !

Detto questo adesso dobbiamo mettere il dito nella piaga più profonda: in Veneto. Sono 14 su 37 i selezionati dal Veneto ma, andando dritto al sodo, nessuno proviene dal Petrarca, nessuno dalla Benetton Treviso, due Società che hanno grandi vivai, che hanno vinto anche recentemente campionati nazionali, che hanno infrastrutture, allenatori ecc ecc. Nessun selezionato !  Un disastro.

Eppure i selezionatori FIR a Padova e Treviso ci sono arrivati, sono in 3 del Valsugana in Accademia ed in 4 dalla provincia trevigiana. Cosa accade? Petrarca e Benetton sono senza talenti nel vivaio? Anche Verona?

Potremmo andare avanti parecchio a giochicchiare in questo modo ma ci si ferma qui, è sufficiente così. Ci siamo già capiti.

Insomma questa Accademia è davvero “selezionata”? Ha dentro davvero i migliori prospect in assoluto di tutto lo stivale oppure solo quelli che non hanno una struttura già in grado di supportarli tecnicamente nella loro zona o nel loro club?

In questa Accademia ci sono davvero tutti oppure racchiude solo quelli che se la sentono di mollare tutto, gli amici, la propria scuola, la famiglia, i compagni di squadra, tutto il proprio mondo di hobby e passioni che vivono nella propria città per far diventare il rugby l’unico scopo della propria giornata?

A questo proposito poi ci sarebbe anche la questione della location. Gli Accademici dove vanno a vivere? A Parma a fianco del team delle Zebre? No. A Treviso con Goosen e Crowley? No. Nel centro sportivo dedicato al rugby più grande d’Italia, ovvero il Centro Geremia situato praticamente in centro a Padova? No. Nella Capitale? No. A Catania, Benevento, L’Aquila che così portano un po’ di tecnici del rugby nel Sud dimenticato? No. Vanno nella campagna della bassa bresciana, a Remedello (di fatto a Calvisano).

Insomma questa Accademia forse non ha al suo interno tutto il miglior rugby italiano, forse la tanto decantata selezione e invece “monca” e approssimata, forse c’è già un numero consistente di club, i più attrezzati, che è riuscito a sostituirla o a farsene una propria, forse le risorse tecniche accademiche non sono per forza il top visto che non ci sono gli allenatori del Pro14 e dell’Eccellenza a collaborare attivamente e continuativamente. Quasi sicuramente la location non è consona.

Questa Accademia convince sempre meno, è palesemente un modello superato che va ripensato ma il Settore Tecnico della FIR non molla anzi insiste. Una domanda allora, l’ultima e non si chiedono i risultati portati dalla Accademia, li sappiamo già, la domanda invece è: quanto costa?

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