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REGOLE ED ARBITRI

ARBITRI E TOP12: IL BILANCIO FIN QUI DICE BENE

Terminata la quinta giornata di Top12 va fatta una considerazione che, se fosse stata negativa, avrebbe già invaso i nostri spazi ovali e, chissà, anche questo (chi è senza peccato….). Allora, come vanno gli arbitri? Bene.

Il Top12 ha le sue complessità e forse proprio perchè è così scostante non è facile per uno con il fischietto starci dentro in maniera conforme, sono epiche alcune figuracce rimediate da Mitrea, arbitro internazionale, sceso in campo con tutta la sua buona volontà ma dimostrando di non avere confidenza con il metro della allora Eccellenza. Queste prime cinque giornate hanno invece detto bene ai nostri arbitri.

Difficile adesso argomentare la cosa così in generale ma complessivamente si possono distinguere 3 punti più 1.

PER LA CRESCITA DEL RUGBY Si sono visti sui campi dei fischi di stretta osservanza del regolamento, specialmente su alcuni atteggiamenti formali delle fasi statiche o del raggruppamento a terra, fischi che aiutano a dare una direzione al nostro rugby.

I “fischi per la crescita del proprio sport, così li chiamiamo da queste parti ma chissà che nome hanno per i tecnici, sono i più difficili da mettere giù in campo perchè toccano consuetudini che certe volpi del campionato si giocano da anni, le hanno imparate e le insegnano ai più giovani. Si è notato proprio in quelle fasi di gioco una direzione dei fischietti verso un gioco più maturo, una richiesta di adeguamento al formalismo tecnico quindi un avvicinamento all’alto livello.

DIALOGO E VELOCITA’ Ecco la parte più difficile per l’arbitro, dare ritmo al gioco ma dentro ci deve stare anche il non rinunciare a spiegare al capitano (ed a volte anche ad altri e questo forse si potrebbe a volte evitare) motivazioni e casistiche del fischio. Non sempre la cosa ha funzionato anche, a volte, per la scarsa collaborazione dei giocatori, ma la direzione in questo senso è parsa esserci.

Maggior velocità degli arbitri, quindi del gioco, è accaduta riuscendo a verificare il “punto” esatto di contatto o del punto di ripartenza o arrivando a lavorare sul corretto posizionamento fuori dalle rimesse laterali. Mete o falli su lanci lunghi hanno visto l’arbitro trovarsi in zona dimostrando spesso una corretta preparazione fisica.

GIUDICI DI LINEA: QUESTO IL PROBLEMA Se è piaciuto che l’arbitro in questa prima fase del Top12, per quel che si è visto, sia ricorso più spesso al parere del suo collaboratore “giudice di linea” a volte usandolo anche come “parere di sostegno” ed avvalorando quest’ultimo in funzione della miglior posizione sul punto, è vero che complessivamente qui la strada è ancora in buona parte da percorrere. E’ positivo però che ci si sia incamminati.

Generalmente però il “giudice di linea” è ancora troppo passivo, assolutamente troppo passivo, cosa ci piacerebbe? Avete presente Nigel Owens quando fa l’assistente arbitro lungo la linea laterale? Ci basterebbe un po’ meno.

Tre più uno si diceva, ecco quel “uno”. Se è vero che in campo si sono visti fischi più intelligenti e maggior coerenza arbitrale nel corso del match è anche vero che il livello del gioco è a volte ancor più basico.

Il Top12 soffre di troppe interruzioni causa falli come “l’avanti” che hanno una frequenza enorme. Questo spesso inficia il ritmo di gioco ed il suo tempo effettivo che, va ricordato, non è compito degli arbitri “sostenere” ma delle squadre che devono presentarsi preparate a sviluppare una ragionevole continuità di gioco. Questo ancora non avviene o davvero poco.

L’arbitro deve fischiare e quel tipo di continuità è compito altrui. Questa mancanza però impedisce al nostro arbitro-tipo di Top12 di misurarsi con alcuni aspetti del gioco che lo porterebbero al livello superiore. Dover prendere anche poche decisioni però più legate al vantaggio/svantaggio e/o allo  sviluppo del senso di gioco, magari andando in velocità, è decisamente più impegnativo.

Per questo anche la classe arbitrale forse aspira all’aumento del tempo effettivo di gioco ma non è suo compito garantirlo e una delle cose che sono piaciute in queste fasi iniziali del Top12 è che, giustamente, non pare essersene fatta carico.

Allora fin qui per arbitri e Top12 pare vada tutto abbastanza bene ma, tranquilli, spazio per contestarli questi arbitri prima  o poi lo si trova, che in campo sbagliano anche loro e, a differenza dell’errore del mediano o del flanker, il loro sbaglio è troppo spesso, anche da queste parti, difficile da perdonare. Cari fischietti, portate pazienza.

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