La Benetton ai quarti di finale del Pro14, il nostro rugby di club di Alto Livello a giocarsi la partita secca con Munster, cosa che è sempre toccato ad altri, questa è una grande gioia per tutto il rugby italiano. Non finiremmo mai di fare i complimenti se non fosse che ora i biancoverdi, dopo aver raggiunto questo grande traguardo devono giocarsi, presto e bene, quella partita agognata e sognata. Forza ragazzi.
Vincere fa bene, è la prima volta che accade davvero da tantissimi anni, forse questa Benetton ha addirittura fatto qualcosa di talmente grande che a non tutti fa davvero bene come pensiamo. Perchè a guardare questa vittoria sembra quasi che: solo vincere fa davvero bene.
Che bello questo schiaffo, potente e sonoro, che questa qualificazione ai quarti dà alle “sconfitte onorevoli”, alle eterne preparazioni di passivi “importanti”, ai fachiri federali raggomitolati su letti di chiodi “miracolosi”, a tutti coloro che pretendono si prendano trenta punti di scarto e lo stesso ci si diverta un sacco pensando che il meglio lo vedranno i nostri nipoti.
La Benetton ha segnato la storia del nostro rugby, lo ha fatto questo club di Treviso, organizzato da un neozelandese con uno staff potente fra i quali molti di Treviso, vissuto fino in fondo da uno stormo di ragazzi davvero motivati e, permettete, da un accordo privato sui permit player con i club del territorio che ad oggi nessuno ha ancora scritto là dove si doveva produrlo. Fra le cento cose che significano organizzazione e programmazione” lasciateci citare questa.
Solo vincere fa davvero bene. Perchè quella che vedete nella foto qui sopra è la pagina di una nota rubrica, “Who’s hot. who’s not” , pubblicata settimanalmente dal noto portale UK di rugby Planet Rugby, una istituzione mondiale del rugby.
Planet Rugby, e questa rubrica in particolare, hanno avuto nel passato diverse “attenzioni” per la nostra Nazionale dimostrando di averne una gran brutta considerazione, diverse volte hanno deriso il nostro far rugby ed era difficile dargli torto. I commenti aspri di Planet Rugby verso il rugby italiani non si contano. Non si poteva replicare, non ascoltavano la nenia delle sconfitte onorevoli. Ci ha pensato la Benetton.
La Benetton ha costretto Planet Rugby a scrivere quello che vedete sopra, ha mosso Planet Rugby, e chissà quanti altri nel mondo, verso una idea diversa del nostro mondo ovale, una idea positiva, fatta anche di successo e vittorie. Lo ha fatto questo club di Treviso e ci sarebbe ancora molto da dire ma, per oggi, non c’è altro da aggiungere se non: grazie Leoni.