Ci sono due silenzi in giro che incuriosiscono le brame meditabonde di questo spazio web, vediamoli con un ampio sorriso che la raccolta ai fini umoristici di questa attività è solo all’inizio.
SEVEN Il rugby Seven italiano è stato cacciato dallo scenario internazionale da Nazionali come Germania, Uruguay e Uganda ma il silenzio federale è stato totale. Il Sevens Challenger di Montevideo è stato un fallimento per i colori azzurri, la conferma che le chiacchiere non bastano. Mai.
Sono favolosi i dirigenti federali a chiacchierare quando non si gioca. Chi si dimentica i proclami di qualche anno fa del “federale” Orazio Arancio, uomo a cui fu subito intestato il Seven, sulla bellezza del nostro futuro a sette?
E le successive e più recenti uscite del Consigliere Federale Fabio Beraldin sulla prossima imminente nascita del campionato italiano Seven e poi il suo sviluppo, la crescita. Il Beraldin si dice abbia fatto il giro di diverse Club House per parlarne in giro di questa cosa. Piccolo, spazio, pubblicità?
Non parliamo poi della Accademia Seven che doveva nascere alle Fiamme Oro un paio di anni fa. Dopo una litigata con la squadra della Polizia il Presidente Federale Gavazzi aveva annunciato imminente trattativa per fare la stessa cosa con i gruppi sportivi della Polizia Penitenziaria. Stiamo ancora aspettando che ci blindino dietro queste sbarre.
Italia eliminata dallo scenario Internazionale del Seven proprio a mezzo di una competizione, la Seven Challenge, che ci aveva relegato in questa Serie B della categoria ma che noi pensavamo di superare. E da noi vige il silenzio.
Se Miles Davis aveva ragione quando diceva che la vera musica è il silenzio allora questi “federali” a sette sono pure stonati.
CANDIDATI TACITURNI Quelli ufficiali, candidati per la Presidenza federale in attesa della Assemblea che a settembre cambierà (si spera) gli assetti della FIR, sono almeno tre, Innocenti, Poggiali, De Anna. Poi c’è il Presidente attuale Alfredo Gavazzi, che non ha detto ancora ma… .
Poi ci sono gli attesi. Almeno un altro da Calvisano (ormai da quelle parti non si fermano più e puntano direttamente alla World Rugby), e poi forse da Treviso/Veneto e forse dall’asse Roma/Milano.
Una pletora di persone alle quali, versione ufficiale di quasi tutti, qualcuno ha chiesto di fare questo sforzo e di candidarsi come capo della FIR. Evviva.
I candidati veri e presunti sono in effetti tanti eppure vige la taciturnità. Se i candidati sono in giro per i club a presentarsi, certo lo stanno facendo in gran silenzio, non si legge una riga che sia una su una loro dichiarazione, una proposta. O sono davvero tutti a casa a guardare la TV o si sono prontamente adeguati alla filosofia federale del silenzio a sproposito.
Quel mezzo matto di Salvator Rosa, pittore avanguardista geniale del Seicento, diceva “O taci, o devi dire cose migliori del silenzio“. Eccoli che tacciono tutti !