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SPIFFERI ITALICI: DAL TOP12 ALLE ELEZIONI CON VISTA SUL RAMO DEL LAGO DI COMO

Il nostro sport ha un dimensione di silenzio che si traduce immediatamente in una di “spifferi”. Sono due attività strettamente correlate: la FIR in genere non comunica le cose e quindi le informazioni che arrivano a volte sono molto, molto, molto “informali”.

Oggi quindi, aderendo completamente alla metodologia Federale si trattano tre argomenti, tutti rigidamente “spifferati”. Voi direte che così hanno un peso relativo, portate pazienza, oggi si segue il metodo ufficiale: viva lo spiffero.

TOP12 SENZA INNESTI Gira uno spiffero il quale racconta che, nel caso uno o due team di Top12 non si iscrivessero al prossimo campionato,  i nomi che circolano sono quelli di Medicei e San Donà, non ci sarebbero ripescaggi di alcun tipo. Il Top12 resterebbe a dieci squadre o a undici o a nove… e via così.

Non entrerebbero quindi nella massima contesa del nostro sport in Italia, secondo gli spifferatori, nè il Verona Rugby della Presidente Vittadello nè la Accademia Federale di Franco Ascione.

Insomma si era previsto un bel derby fra i due nel caso i ritirati dal Top12 fossero stati solo uno ma, a quanto pare, è difficile far vincere chi doveva anche se non poteva.

ELEZIONI FEDERALI E MANZONI Questo spiffero vi procurerà una sana ilarità, un sorriso non fa mai male. Sull’argomento in questione infatti c’è un  parallelismo Italia-Francia.

In Italia Marzio Innocenti, candidato alla Presidenza della Federazione, alternativo alla attuale gestione di Alfredo Gavazzi, sta chiedendo che si svolgano le elezioni immediatamente e senza rinvii. Lo Statuto prevede che la cosa sia fattibile dal 16 settembre a sei mesi dopo. Il candidato in questione chiede di fare presto e subito. La Federazione invece tace e sembra voler rimandare al più tardi possibile.

In Francia Florian Grill,  candidato alternativo alla attuale guida federale di Laporte, chiede invece di rimandare il più possibile le elezioni federali mentre la Federazione francese ha già organizzato l’assemblea elettiva per il 3 ottobre e non intende in nessun modo rimandare. Grill ha fatto pure ricorso alla giustizia sportiva ma ha perso e, piuttosto di guadagnare qualche mese, forse si rivolgerà pure a quella ordinaria.

Due casi opposti. Gli spifferi italiani ci dicono che è solo una questione di debolezza ed insicurezza. Qualcuno non se la sente di andare ad elezioni adesso.

Aspettiamo di vedere quando l’assemblea elettiva verrà convocata anche qui in Italia per capire da che parte pende Don Abbondio e da quale invece l’Azzeccagarbugli.

SPIFFERI E RIMBROTTI In una Federazione che non comunica e nulla racconta se non auto-promozione, non si può pretendere che chi si occupa di rugby si metta solo a fare copia/incolla dei Comunicati Stampa da lei prodotti (c’è già chi lo fa!?).

Ne abbiamo paralto qui cento volete ormai: la FIR ha messo il bavaglio ai propri Consiglieri Federali impedendo loro, pena la “radiazione”, di poter parlare pubblicamente dei fatti e delle idee, di poter esprimere la loro opinione e di raccontare cosa accade in Federazione. Questo vale per un po’ tutti in FIR in questo momento.

Se la FIR dell’attuale Presidente pensa che questa sia una cosa buona, si sa invece che da queste parti si è obiettato a lungo. La gran quantità di spifferi nel mondo FIR sono del resto la concreta e diretta conseguenza del silenzio imposto a norma federale. Questi venticelli esisterebbero comunque, figurarsi laddove non si può parlare pubblicamente.

Da queste parti piacerebbe eccome riportare commenti ed opinioni ufficiali ma, se sono impedite, ci si accontenta della spifferitudine. I vertici della FIR possono allora ben comprendere che a nulla servono i  rimbrotti sugli spifferi raccolti, dice il proverbio “chi piange del suo mal pianga se stesso”. L’alternativa è “comunicare”, ma  farlo davvero.

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