Sono passati poco più di tre anni da quando le Zebre Rugby sono tornate sotto il totale controllo della Federazione, non che fosse una cosa auspicata ma la cordata precedente, quella di Pagliarini e Falavigna, aveva dato forfait ed il giochino di Parma doveva tornare a “casa”.
Sono passati tre anni da quando paga tutto la Federazione e sono sempre tre anni da quando si è cominciato a dire che qualcuno, qualche privato ovviamente, avrebbe dovuto rilevare le Zebre, acquistarne il titolo, portare le Zebre ai meritati fasti sportivi che mai hanno veramente avuto, da quando si cimentano nel campionato ex-celtico oggi Pro14.
Tre anni di costi che forse fanno comodo ad un sacco di gente, perchè è passato ormai un anno da quando si sono presentati almeno due proposte sul “mercato” per rilevare il titolo delle Zebre ma la FIR si è guardata bene dall’assegnarlo. C’è la proposta di Alessandro Banzato e del Petrarca Rugby e quella, uscita proprio dagli ambienti federali, di una cordata imprenditoriale del nord-europa. Cosa si aspetta?
Intanto i costi delle Zebre corrono. Ma quanti sono?
Tutto il carnet delle Zebre sta dentro, in forma più o meno illeggibile, al Bilancio Federale, avere quindi una visione chiara non è possibile ma gli spifferi di palazzo recitano che ogni anno la FIR versa alle Zebre € 5.150.000 circa, una cifra alla quale però vanno aggiunti una montagna di costi che si accolla direttamente la FIR e per le Zebre sono un “regalino”. Quali? Ad esempio i costi degli impianti di Parma-Moletolo, incluse le manutenzioni ordinarie e straordinarie e molti servizi resi direttamente da personale FIR. Il totale spifferato oscilla fra i 5,6 ed i 6 milioni di euro annui. Questi i costi delle Zebre secondo il venticello di los federales.
La Benetton Treviso, per restare chiusa in casa nel suo fortino d’oro di Monigo a far finta di essere franchigia, ha preso dalla FIR un contributo di € 4.750.000 annuo ed i costi delle Zebre sono per lei una meravigliosa foglia di fico. Quante volte avrete sentito dire dai dirigenti Benetton una cosa tipo “vogliamo gli stessi soldi delle Zebre”, persino i loro tifosi hanno imparato l’antifona. E’ così che la Benetton è riuscita a non farsi diminuire il contributo (dopo 10 anni sarebbe stato il minimo) ed è così che i soldi che la FIR versa alle Zebre hanno già un primo grande estimatore: i trevigiani.
Torniamo alle Zebre, torniamo a questa spesa enorme che pesa sulla FIR solo secondo noi, perchè la FIR pare faccia ben poco per togliersela. O forse non le riesce perchè fra i costi innominabili delle Zebre manca un numero, anche quello in milioni. Trattasi di circa € 3.500.000 che sono stati prestati dalla FIR alle Zebre rifederalizzate tre anni fa circa e che compaiono fra le passività zebrate e le attività federali.
Questi milioncini sono peraltro famosi. Da un lato la FIR, che di fatto li ha prestati a se stessa, li ha nel proprio Bilancio fra le attività (in teoria “qualcuno” glieli deve restituire…) e ciò le permette di far vedere il suo Bilancio in attivo, dal’altro lato le Zebre li hanno nel proprio Bilancio fra le passività e questo significa che chi vuole comprarsi queste Zebre (e non solo rilevarne il titolo) deve pagare quei trevirgolacinque cucuzzi alla Federazione, così, a babbo morto.
Insomma i costi delle Zebre sono un gran ginepraio ma, visto che pare nessuno faccia davvero qualcosa per toglierseli, visto che in FIR non pare ci sia la corsa a rompicollo per risolvere la questione e portarsi a casa i danè, i dindi, l’argent , i schei…evidentemente quei quasi sei milioni devono essere una risorsa inaspettata. Ah, quasi ci si diimenticava: le Zebre fanno già buon riferimento all’Accademia di Remedello. In provincia di Brescia.