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FIR E DINTORNI

DA GAVAZZI A BRUNELLO. CHIEDETE DI ASCIONE. (IL CASO CANNONE)

Lorenzo Cannone non ha ancora vent’anni, è il fratello dell’azzurro Nicolò, ora è in forza al Petrarca, è uno dei migliori prospect della Under20 azzurra, o forse lo era. Ne è stato escluso, fuori dai raduni e niente convocazione alla prima uscita del suo team nazionale di quest’anno, il motivo? Pare sia perchè non ha firmato il contratto che lo leghi come giocatore non ad un club ma alla stessa Federazione.

La notizia è comparsa qualche giorno fa su Il Gazzettino a firma Ivan Malfatto corredata dalla dichiarazione sul caso niente meno che del Presidente federale Alfredo Gavazzi:” Non so dovete chiedere a Franco Ascione, Nella mia vita non ho mia condizionato nel club o nella Nazionale a convocare o meno un giocatore. I tecnici devono prendersi le loro responsabilità. Io ho le mie idee e non le esprimo. Dico solo che ci sono delle regole da rispettare”.

E così nella vicenda entrano in campo altri due nomi: l’allenatore della Selezione Under20 che non lo ha convocato, Massimo Brunello, ed il Direttore dell’Area Tecnica e, di fatto, plenipotenziario FIR Franco Ascione.

Gavazzi dice che non ha condizionato l’allenatore (Brunello) ma, se qualcuno lo ha fatto, allora chi ha condizionato Massimo Brunello? Invece se è una scelta tecnica di Massimo Brunello perchè non ce lo dice apertamente chiudendo questa amara questione?

Massimo Brunello dal 2009, ovvero dall’inizio dell’era Gavazzi, vive l’ambiente federale, dapprima come tecnico delle giovanili azzurre e della Accademia di Mogliano, poi per cinque anni allenatore del Calvisano ed ora è rientrato in FIR per guidare proprio l’Under20 oggetto del tumultuoso “incidente”.

Franco Ascione è…  il capo.  Il nome preciso è Francesco, classe 1959, sta in FIR circa dal 1995 e fa parte della struttura di comando dell’area Tecnica FIR dal 2002, mese più, mese meno. Un incarico dietro l’altro ed alla fine oggi comanda tutto lui, insomma il classico fa e disfa, il silenzio dietro il quale lui di solito si nasconde gli garantisce di non dare mai spiegazioni a nessuno e di non dover per questo dover mai dare le dimissioni, qualsiasi disastro combini. L’ultima volta che sarebbe stato almeno etico rassegnare quelle dimissioni è stato quando , pochi mesi fa, si è venuto a sapere che, nella sua super potente-posizione, è stato condannato dalla Giustizia FIR ad un periodo di interdizione per aver autorizzato a scavalcare una sentenza federale a carico di un tesserato.

Secondo Alfredo Gavazzi la questione posta dal Gazzettino gira intorno a questi due nomi: Brunello ed Ascione.

Veniamo al famoso contratto, il Gazzettino lo spiega bene: è stato recentemente introdotto dal Consiglio federale, ovvero votato da Gavazzi, (Saccà, Paolo Vaccari ….) per vincolare per 4 anni come giocatori della federazione, per € annui 12.000 e poco più,  i migliori prospect dell’Accademia sottraendoli così definitivamente ai loro club ed impedendo loro di prendere altre strade, magari all’estero per cifre ben più cospicue. Si può essere d’accordo o no, non è questo il tema oggi; la domanda invece è:  ma il contratto con la FIR  è obbligatorio per poter giocare in Azzurro? Questa domanda è semplice.

Se è così, se è una condizione decretata da FIR, per giocare in Azzurro ci vuole firmato quel contratto FIR, la cosa è contestabilissima per decine di motivi, ma fino a che non viene destituita ha ragione la FIR e tutti i suoi capi,. Ma se fosse così Alfredo Gavazzi forse lo avrebbe già detto. Perchè in effetti è proprio Alfredo Gavazzi con la sua dichiarazione che avvalla la pista del “condizionamento all’allenatore“.

Se invece non è così allora, come ipotizza il Gazzettino, è la coercizione con minaccia a far parte del sistema FIR di reclutamento per la Nazionale? Perchè l’altra possibilità è la esclusione del giocatore per scelta tecnica di Massimo Brunello. Quindi ci dica Brunello se è così.

Chiedetelo ad Ascione. Se il super direttore tecnico scoprisse che questa vicenda potrebbe portare ad un’altra indagine Federale contro di lui, e gli estremi paiono esserci tutti, magari, per una volta, potrebbe anche risponderci.

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