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REGOLE ED ARBITRI

LE NUOVE REGOLE: SEMPRE PIU’ SUD E LEAGUE

Vediamo le nuove regole valide anche per il rugby dell’emisfero nord che hanno cambiato il rugby, che partono dall’emisfero sud, sono state ufficializzate nel 2015  per un rugby che è sempre più “Sud” ed è sempre più “league”.

Sempre più Sud perché è ormai conclamato che le regole arrivano da lì, Nuova Zelanda che governa il sistema di cambiamento ed evoluzione del regolamento di gioco del nostro sport, non da sola ma lei la spunta decisamente bene.

Per capire invece perché sempre più League basta fare una breve analisi di queste nuove modifiche del nostro gioco. (su questo link di Rugbymeet un rapido e facile riassunto delle regole modificate). Vediamo  un po’ cosa gira.

Se qualcuno pensava di diminuire il numero di sostituzioni e quindi di giocatori spendibili nel corso di una partita per renderla meno aspra, la cosa invece è andata nella direzione opposta. Infatti una regola sulle sostituzioni del giocatore infortunato amplia il numero di giocatori spendibili nel corso di una partita. Detto tutto.

E’ invece una limitazione all’uso della maul il fatto he dopo 3/5 secondi che la palla è stabile fra i piedi dell’otto l’arbitro debba intimarne immediatamente l’uso e la squadra in attacco immediatamente prodursi per la sua uscita. Idem il fatto che la palla non possa scivolare all’indietro lungo la maul.

In genere tutte le situazioni statiche sono state limitate così per la mischia si stabilisce che il mediano di mischia di fatto non posso muoversi della sua posizione, o che si possa giocare il vantaggio su una mischia crollata.

Il tema essenzialmente è quello della velocità quindi sempre più League e forse anche un po’ “Seven”.

Il nuovo rugby non solo non disdice le sportellate ma si incunea sempre di più nella logica della velocità a discapito anche del gesto tecnico o di quei gesti tecnici che il grande pubblico meno raffinato non è mai riuscito a capire: la maul e la mischia.

La deriva un po’ pallonara e iper-spettacolare del nostro sport si ritrova anche in un’altra eticissima e bellissima nuova regola ovvero il divieto di simulazione. 

Il rugby non aveva mai avuto bisogno che qualcuno scrivesse questo divieto, o che lo certificasse, o lo dovesse poi sanzionare; era una regola di stile, molto anglosassone, della quale è vero recentemente qualcuno aveva approfittato.

Aver inserito la simulazione nell’impianto sanzionatorio del nostro sport porterà sicuramente una serie infinita di discussioni,  era o non era una simulazione? La cosa fa molto “soccer” e non ci resta che aspettare, al pari dei pallatondari, che  per deciderlo ci sia bisogno di un TMO. Con buona pace dello stile e della filosofia del caro nostro vecchio sport

Questo è il nuovo rugby sempre più veloce e sempre meno scaltro, sempre più ingabbiato in una miriade di regole e regoline ed è questa smania regolatoria il vero problema, la cosa sulla quale si sta veramente esagerando.

P.S. Segnatevi questo argomento: ci tornereno, eccome se ci torneremo….

 

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