Oggi ci si occupa di comunicazione, bassa comunicazione. Lo scorso fine settimana il Petrarca ha rimediato la prima sconfitta stagionale, chi lo ha “punito” per la prima volta è stato proprio il Calvisano con il quale comunque i petrarchini non avevano vinto nemmeno all’andata, solo un pareggio.
Successivamente alla partita le dichiarazioni di rito fra le file dei padovani che, nella stessa giornata, hanno esposto due pensieri in merito alla sconfitta, uno opposto all’altro.
Alla fine della partita persa il mediano di mischia tuttonero Tito tebaldi ha infatti dichiarato alla stampa:”Fare la stagione perfetta sarebbe stato da annali ma l’obiettivo non sono i record. L’obiettivo rimane andare in finale… non è il funerale del Petrarca..“.
Nello stesso giorno, probabilmente cinque metri più in là, il Coach del Petrarca Andrea Marcato sulla sconfitta diceva:” Invece brucia, volevamo continuare a vincere, ci tenevamo a terminare imbattuti la stagione regolare, il Calvisano è stato più bravo di noi, questa battuta dal resto non incide sulla classifica però perdere non piace a nessuno.”
Potremmo risolverla dicendo: mettetevi d’accordo. Ma sappiamo che più di tanto la cosa non conta, per loro. Perchè questo gioco di specchi fra mediano e Coach potrebbe sembrare tanto che al Petrarca esiste una mente comunicativa di altissimo livello o, al contrario, che al Petrarca la comunicazione non è di casa.
Ora i più agevoli agli ambienti petrarchini sanno che da tempo, da moltissimo tempo, da molti dirigenti petrarchini la comunicazione è intesa un po’ come un’offesa al pudore, insomma, meno se ne fa meglio si sta. La chiamano “riservatezza”, che è senz’altro una dote, ma qualcuno potrebbe obiettare che lo è solo se non si gioca al Top di uno sport nazionale, cosa sarebbe allora in questo caso? Scarsa avvedutezza? Inconsistenza rispetto alla realtà? Trascuratezza? Incuria? Egoismo? Fate voi.
Sta di fatto che quello padovano è solo l’apice visibile di una mancanza di attenzione alla comunicazione che appartiene a tutto il mondo di vertice del nostro rugby dove qualcuno dice anche che la comunicazione o è autoreferenziale o è una offesa allo sport.
Intanto Tebaldi e Marcato il giorno dopo avranno visto le loro dichiarazioni opposte e si saranno fatti una risata. Ce la facciamo anche qui anche se, al di là dell’elemento “comunicazione”, una raccomandazione ai due viene da farla: la prossima volta diteci la verità. Che , di solito, è solo una.