In questi giorni gli uffici della Comunicazione FIR hanno emesso una serie di comunicati stampa ed addirittura un supporto video sulla importante riunione del Consiglio Federale del fine settimana scorso ed un’altra del nuovo “Alto Livello” del rugby italiano, tenutasi invece il giorno dopo a Verona.
I comunicati stampa federali dicevano poco di più di quanto scritto sopra, da queste parti si era sentito un paio di amici e scritto un commento che, prima della pubblicazione, è stato cancellato, questa mattina stessa (14/06..), quando abbiamo letto “Il Gazzettino”.
Dalla testata veneta abbiamo imparato, sull’argomento di cotante riunioni, tante cose nuove, ovvero che: l’Accademia di Remedello chiuderà i battenti, il capitano della Nazionale non sarà più Luca Bigi, ci sarà una ricerca capillare di giocatori di passaporto italiano eleggibili per Nazionale (seguendo il “modello Scozia”), in Top10 gli stranieri utilizzabili saranno quatrro, la nostra Nazionale giocherà un test match “leggero” con la Spagna.
Tutte notizie di primo livello, mica cosette buttate là. Nulla di questo compariva sui comunicati federali, nemmeno la parvenza.
Prima di ogni altra considerazione vanno fatti i complimenti alla testata ed al giornalista, l’amico Ivan Malfatto, che, per scrivere l’articolo, ha scavato come una talpa per sapere cosa era “davvero” accaduto in quelle riunioni. Riuscendoci.
Ecco allora la considerazione: forse c’è anche un’altra riforma da realizzare, fra le tante nel mondo FIR, e riguarda direttamente il mondo della comunicazione federale ai media.
La gestione della Comunicazione FIR nel lungo periodo della gestione di Alfredo Gavazzi ci aveva abituato alla “notizia” vuota, autoreferenziale, pressoché inutile ai fini delle informazione reale; una attività che sembrava puntare più a nascondere tutte le decisioni della Federazione al resto del mondo ovale italiano, che non a raccontarle.
Lo stile della gestione Gavazzi, per tanti motivi che oggi non stiamo a ripetere, poteva anche starci con il comportamento di fatto omissivo della Comunicazione FIR del tempo, ma adesso?
Ci si rende conto che a livello di personale interno preposto alla comunicazione in FIR non è cambiato nulla, ma allora anche il metodo rimane lo stesso? Insomma, come intende comunicare la FIR? Come prima? Cioè fare finta di farlo nascondendosi sotto il “profilo istituzionale”?
Il potente divario esistente fra quanto comunicato dalla Federazione e quanto riportato dal Gazzettino, decisamente troppo, fa risaltare questo problema. Comunicare è importante, se cambia lo stile di gestione deve cambiare anche la comunicazione, altrimenti i risultati sono quelli visibili con l’odierno esmpio.
Quindi, come si evolve la Comunicazione della FIR verso il rugby italiano? E verso quello internazionale? E’ evidente che da queste parti facciamo il tifo per un cambio di passo. Deciso e chiaro.