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QUESTIONE DA PRO

RAINBOW CUP: DA ZERO A CENTO IN UN ATTIMO

Benetton Treviso, zero vittorie nella stagione regolare di Pro14 ed invece la Rainbow Cup nella bacheca pochi mesi dopo. Un risultato che, piaccia o no alle menti belle, ha contemporaneamente dell’assurdo e dello straordinario.

La logica di un team sovvertita in pochi mesi, un Coach, diventato nel frattempo promesso Head Coach della Nazionale, passa da gran perdente a vincitore assoluto. Una serie di ipotetiche “schiappe” che in campo racimolano mete a iosa in un campionato portano a casa, poche settimane dopo, un trofeo niente meno che sulla pelle di una squadra sudafricana.

Bello aver vinto ma quanto è pericolosa la logica del “da zero a cento in un attimo” . 

Alla squadra trevigiana qualcosa è accaduto, nel segreto del cuore di molti un po’ si capisce e si sa che cosa sia stato davvero, ma da queste parti ci si prende la libertà di far finta di nulla, perchè è solo bello che l’Italia del rugby alzi una coppa. Presa e conquistata sul campo, la Rainbow Cup è un trofeo che non ritornerà, ma che occupa comunque spazio in una bacheca, quella di Treviso, che non aveva nuovi  veri ospiti da dieci anni.

Ah… una considerazione meno “slim”: non ce ne importa nulla come la prendono a Pretoria. Perchè in Sudafrica hanno quasi ignorato il viaggio dei Bulls in Europa e decisamente semi-taciuto la sconfitta. E’ vero che da loro partiva nello stesso fine settimana la Currie Cup ma una coppa è una coppa. L’inconfessabile shock i sudafricani però lo hanno avuto eccome:”…hanno avuto supremazia in ogni parte del campo…” ha detto il numero otto sudafricano Marcell Coetzee. Punto.

Tutto questo “da zero a cento in un attimo”. Ahi, ahi, ahi.

Impossibile tacere che è molto bello vedere molti titolari di maglia azzurra assaporare il gusto della vittoria, è una medicina che funziona, speriamo l’effetto duri a lungo. Tutti molto bravi gli azzurri in campo, però ci si augura per il futuro un po’ meno animo “politically correct” quando si deve assegnare il MVP della partita. Anche questo è un pericolo della logica “da zero a cento in un attimo”.

Benetton Treviso da zero a cento, in un attimo durato ottanta minuti, il Presidente Innocenti, che consegna la coppa, da zero a cento in in attimo e poco più, la stampa locale da zero a cento in un attimo e un giorno, molti appassionati da zero a cento davanti alla tv e sui social.

Il tripudio fa bene a tutti ed anche da queste parti c’è grande soddisfazione ma, si fa brutta figura a raccomandare a tutti di tenere però i piedi per terra? Perchè quanto capitano queste cose “da zero a cento in un attimo” è meglio godersele giusto l’attimo successivo e poi tornare al punto conosciuto.

Certe belle vittorie fanno tanto bene se vengo prese per quello che sono e non si fa finta siano traguardi. Il rugby italiano può fare meglio di un “da zero a cento in un attimo“. Può diventare grande sul serio.

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