Sono ben dodici, mica pochi, i permit player che la Benetton Treviso ha ingaggiato ed ufficializzato in vista della prossima stagione. Una dozzina di talenti, tutti con esperienze giovanili accademiche di qualche tipo, un gran bel gruppo di ragazzi. Ma non è questo che ci interessa adesso.
E’ la provenienza di questi dodici, la loro storia pregressa, il loro pedigree, che incuriosisce. Perchè la lunga lista ha un profumo di autarchia biancoverde ineludibile ma anche dell’altro. Andiamo con ordine.
Intanto sette su dodici sono già del giro Benetton, o sono già stati Permit player biancoverdi, o vengono dal vivaio di Treviso, nessuna vera novità insomma. Soprattutto se si considera che gli altri vengono dall’Australia (Joey Caputo cl 2000 Brumbies Academy), da Rovigo campione di Italia (Giacomo Nicotera cl 1996), dal mondo di Prato e Sesto in Toscana (Lorenzo Pani cl 2002) . I due che mancano al conteggio arrivano dal Mogliano (Alessandro Garbisi cl 2002, Matteo Meggiato cl 2001) dal quale però i prelievi sono complessivamente quattro (Filippo Alongi e Giacomo da Re passando da Mogliano a Treviso tornano alla Società di origine).
Fra i dodici, se quattro sono dal Terraglio, uno di fatto viene dal Colorno ma è Smith (il figlio di Franco), che però ha giocato fino all’Under14 alla Benetton Treviso prima di tornare in Sudafrica con il padre. Interessante la posizione di Alongi che ha già fatto il permit per le Zebre.
Insomma come manca? Cosa stride rispetto alle ultime stagioni?
Non ci sono giocatori del Petrarca ed uno solo proviene da Rovigo; le due finaliste di Top10, conterranee di Treviso sono rimaste praticamente al palo. La Società padovana, oggi davvero piena di giovani talentuosi e di alto livello, è stata negli ultimi anni una protagonista assoluta del percorso “permit” di Treviso ma quest’anno… cosa accade? Non partecipa? Oppure non ha avuto selezionati? Oppure se li tiene? Oppure… oppure… Cosa accade?
Fa strano, ma c’entrerà qualcosa la richiesta del Petrarca di acquisire una licenza del campionato ex-celtico? Questa cosa ha procurato e procura pruriti in Ghirada, il fortino di Monigo non è mai stato così in discussione, c’è la proposta Dogi e tante discussioni, i bene informati hanno raccontato che la Benetton avrebbe minacciato anche di iscriversi ad un campionato straniero. Mah! Insomma pare che nel rugby italiano niente debba essere considerato immutabile, tranne che a Treviso.
Di fatto i rapporti fra Benetton e Petrarca forse non sono al settimo cielo e deve avere un bel da fare il mediatore designato dalla FIR (Andrea Rinaldo) per trovare il bandolo della matassa. Quindi fra Petrarca e Benetton Treviso è calato il gelo? Oppure…
La scomparsa del permit petrarchino dalle mire biancoverdi ed il muro autarchico tirato su da Treviso ci solletica la fantasia. Cosa sarà? Chiediamo in giro….