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AFFARI ESTERI

IL TOUR DEI LIONS E’ UN PO’ TROPPO “TOTAL RUGBY”

Il Sudafrica ribalta i Lions nella seconda partita della Serie ma quello che rimane è il sapore truculento della battaglia che, si vede che fra i prof è cosi, si esprime in campo a forza di morsi e scorrettezze varie e fuori a colpi di dichiarazioni a mezzo stampa.

Chiamiamolo “total rugby”. Sarebbe il nostro sport che però include il fatto che dello stesso match se ne parli tutti i giorni per molti giorni anche per i motivi più stupidi o meno rilevanti (tipo il calcio insomma), che si facciamo in campo cose “brutte” in favore di telecamere, che queste cose l’arbitro non le veda mai (così il match va avanti con tutto il suo “pathos intatto”), che la moviola del lunedi/martedi/mercoledi sia la cosa più vista di tutto il match, che i Coach facciano più dichiarazioni stampa che allenamenti.

Fuori da tutto questo c’è anche il match con un Sudafrica che mette il sigillo dei campioni (vince 27 – 9) , sovrasta con i primi otto e non si guarda indietro. Ma questo è solo rugby.

Quindi torniamo, nel miglior stile del “total rugby”,  al tema del Tour dei Lions: i morsi e scorrettezze varie.

A questo proposito sulla stampa dopo il secondo match sono apparsi soprattutto i britannici. Il primo denunciato per un morso è stato Hogg che ha respinto l’accusa con fermezza, l’accusa si è smontata, si vede che era un bacio. O un bugiardo. Il secondo è Kyle Sinckler, lui invece pare andrà a giudizio, rischia grosso; nel caso si prenda una sanzione sarà lunga, è recidivo da troppi punti di vista e su tante cose Mr Kyle.

In realtà in campo di cose “brutte” ce ne sarebbero state altre: le ginocchia di Itoje su petto e collo di De Allende, Kolbe che prende in aria Murray e De Klerk in un placcaggio pericoloso ed irregolare.

La lista però è ancora più lunga perchè la partita, questo è il vero tema,  è stata giocata tutta al limite del limite, sul filo dell’interpretazione, nella zona grigia di ogni regola. Come piace ai cultori del “total rugby” (che poi ci vanno giù di “moviola”).

La stampa inglese fa notare che tutte le denunce di irregolarità post partite sono state solo da parte del Sudafrica, i britannici non hanno messo mano alla penna. Come dire che….. va beh.

Puntualizziamo: il  Tour dei British and Irish Lions è una cosa sempre bellissima ma sta diventando invece che una vetrina di sport, invece del viaggio di una tradizione e di una scuola di rugby in giro per il mondo , uno scontro epocale al sangue. Non si riesce a capire dove i Lions ed il Sudafrica trovino tutta questa rivalità. Roba artificiale?  Roba da “total rugby”?  Ma a chi “piace” questa cosa?

Ri-puntualizziamo: Il “total rugby” è una cosa di plastica, da queste parti non lo si dileggia assolutamente, si è convinti sia il futuro (volente o nolente). Certo che questa cosa fatta di sponsor per il  “sangue & arena” è un po’ deviante. Magari prima o poi ci metteranno una pezza.

Stra-puntualizziamo. Speriamo qualcuno impari anche ad amare il rugby union. Perchè questi tour dovrebbero fare anche promozione al rugby, far vedere grandi match al mondo intero. Insomma queste partite non servono “solo” per aumentare le quotazioni di quel Coach o dell’altro, di quel giocatore o dell’altro.

Detto questo, torniamo al dunque: Sudafrica vincente in seconda battuta, la serie ora fa uno a uno. Come finirà? Forza rugby (anche un po’ meno “total”).

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