La Benetton Treviso vince contro i sudafricani Stormers nella prima di URC, il super campionato ex-celtico, e fin qui ci stanno i festeggiamenti. Ci sono però un paio di buoni indizi che vanno rilevati perchè vanno al di là della singola cronaca del match.
Vero è che Stormers non aveva i nazionali, i pezzi grossi erano (sono) tutti nelle terre australi a prenderle dagli All Blacks nel loro Rugby Championship, Vero è che che i sudafricani presentavano una formazione con un certe numero di inserimenti con pochissime presenze nell’Alto Livello, ma la sostanza davvero non cambia.
Non solo perchè in altri tempi, nonostante quanto sopra scritto, sarebbe stata una sconfitta, anzi, una batosta, ma anche perchè quello che i biancoverdi hanno messo in campo in forma vincente è, contro una formazione avversaria che ha sbagliato pochissimo, il contrasto puro al tipico gioco sudafricano (difesa assassina e morso tarantolare a sorpresa). Questa è la prima bella notizia.
Altrettanto vero è che il primo quindici trevigiano entra in campo zeppo di stranieri, almeno nove non sono nè di nazionalità nè di formazione italiana, ma i migliori in campo, va detto, anzi urlato, sono proprio gli italiani.
La solita tribuna stampa accondiscendente, alla casata ed al politically correct, a fine partita darà il Man of The Match all’argentino Tomas Albornoz, come benvenuto e forma di incoraggiamento. Bel gesto ma lo fanno ormai talmente spesso, per un motivo o l’altro, che hanno fatto perdere ogni senso a questo piccolo ma significativo “titolo”.
Tomas Albornoz è arrivato all’ultimo secondo dall’Argentina per sostituire all’apertura il partente Garbisi. Eredità pesante. E’ una classe ’97, ex Jaguares, viene dalla mitica piazza argentina di San Miguel de Tucuman, ha fatto una partita più che discreta, è sicuramente adatto al livello del campionato ed ha tutti in numeri per riservare tante ottime sorprese positive ai suoi nuovi colori.
Sta di fatto però che i migliori in campo sono Michele Lamaro, stellare per maturità tecnica e continuità, Tommaso Menoncello e Federico Ruzza (questi ultimi entreranno nella ripresa). E’ l’apporto di Ruzza che cambia il match, stravolge gli assetti negli avversari di reparto. Tutte ottime notizie per Smith & Crowley.
E’ una Benetton che funziona alla perfezione? Assolutamente no. Troppi falli, dentro i ventidue avversari si è capaci di ripetere sempre lo stesso per diverse volte, in giro per il campo si vedono un paio di leggerezze di disciplina che fanno rabbrividire. L’arbitro sconta ai trevigiani anche un “giallo” , non è ancora Natale ma è la prima giornata e sono tutti più buoni.
Poi ci sono gli annebbiati biancoverdi, Tavuyara e capitan Dewaldt Duvenage guidano questa classifica. Ma in compenso a sostituire quest’ultimo nel secondo tempo arriva Callum Braley che imprime ritmo e dà sostanza al match. Altra bella notizia.
Insomma, la Benetton straniera alla fin fine brilla di azzurro, questo è il bel dato del primo match di URC dei biancoverdi, è un dato tecnico e non “di simpatia, una questione di campo. Questo è molto bello, Marco Bortolami ha molto da fare ma almeno la partenza è quella giusta. Da tutti i punti di vista. In bocca al lupo.