Connect with us

AFFARI ESTERI

UN EPCR FRENETICO CHIAMA IL SUDAFRICA E SOGNA IL MONDO

Si vede che francesi ed inglesi sono a corto di contante…opsss… ma di cosa si parla? Di coppe europee, dell’organismo che le gestisce, si chiama EPCR, dell’uscita dei nuovi calendari per la nuova stagione di Champions e di Challenge. Anche del vecchio Presidente di EPCR che se ne va, fa un bilancio del passato e racconta i piani futuri.

Ci interessano i piani: le quasi-novità sono quasi-due.

La prima riguarda le quattro franchigie sudafricane che da quest’anno si cimentano in United Rugby Championship, ex campionato celtico, per le quali EPCR avrebbe presto in serbo la possibilità di competere anche nelle coppe europee. Il fatto che siano coppe legate al nome di un continente, l’Europa appunto, non ha alcun peso. La cosa però è comprensibile.

Perchè EPCR è erroneamente considerato una organizzazione di tornei di rugby ma in realtà è una macchina da soldi. Si dice questa cosa, per altro palese da tempo,  non certo perchè la si consideri cosa sbagliata ma per solo amore di verità. Quindi una macchina da soldi non può perdere una occasione chiamata Stormers (sponsor di squadra: DHL), Lions (sponsor di squadra: Emirates), Bulls (sponsor di squadra: Vodafone) o Sharks (sponsor di squadra l’altro operatore telefonico: Cell C). L’invidia di EPCR per URC la sentiamo ruggire fin da qui.

Detto questo fare la transvolata che racconta di un Sudafrica inserito anche nel Sei Nazioni è un attimo, tutto torna, per le franchigie sudafricane c’è già il campionato giocato in Europa, presto le coppe europee… e il campionato per nazioni?

In realtà quest’ultima cosa non è assolutamente scontata ed il motivo è proprio la seconda quasi-novità raccontata da EPCR: il campionato del mondo per club.

EPCR avrebbe anche l’obiettivo di gestire un campionato del mondo per club ogni quattro anno, pura concorrenza alle Federazioni mondiali ed un attacco in piena regola  allo spirito globale del nostro sport  che a livello internazionale si riconosce nelle “Nations”. Diciamo che questa idea di EPCR non può che contribuire ad aumentare la tensione fra club e Federazioni, soprattutto laddove queste ultime sentono forte la concorrenza della propria Lega dei club o del proprio massimo torneo interno(tipicamente Francia ed Inghilterra).

Difficile il Sei Nazioni voglia collaborare con un potenziale sabotatore dei suoi interessi.

Comunque la cosa del “campionato del mondo per club” non si capisce se sia una boutade etero-diretta dai club di Top14 e Premiership per dare filo da torcere a FFR e RFU o davvero una cosa seria. Ci rimane però l’immagine di un rugby che corre senza freni, che non ha tempi di decantazione ed attesa e soprattutto: non aspetta nessuno fra i suoi che stanno più indietro.

E’ lo specchio di un rugby frenetico ed esclusivo dove la cosa che maggiormente preoccupa è quella incapacità di darsi del tempo. Già, il tempo, per crescere, per maturare ed anche per piacere a tanti non solo per uno spot serale ma anche perchè è davvero lo sport più bello del mondo.

More in AFFARI ESTERI