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AZZURRI

SMITH & CROWLEY E LA TATTICA DI PARTENZA (UNA COSA NON SI E’ CAPITA…)

Tutti felici, torna la Nazionale per i tre impegni di novembre, due dei quali abbordabili, uno è quello con l’ Argentina in difficoltà e l’altro quello con un modesto anche se volonteroso Uruguay. Poi c’è anche la Nazionale “A” che giocherà a fine di questo mese con la Spagna ed a Padova a metà di Novembre con l’ Uruguay “A”.

Questa seconda formazione azzurra è una cosa buona, una cosa che mancava, ma forse anche un primo esempio di confusione federale e di giacchette tirate. I suoi convocati provengono in 19 su 28 dal mondo Zebre Parma e Benetton Treviso, gli altri nove spesso sono accademici o ex-tali . La larga presenza dei ragazzi del Top10, quelli che fieramente rappresentano questo campionato, quelli che non fanno parte di franchigie ed accademie azzurre per adesso non c’è.

Così rimangono a casa molti talenti, veri talenti, che giocano nel massimo campionato italiano e che, nel nome del fatto che si può maturare anche dopo i vent’anni, magari potevano avere l’occasione di mettersi in mostra per dare il loro contributo con la maglia azzurra. Per adesso nisba. Vedremo in futuro.  Già, il futuro….però il Coach della Nazionale “A” è Troncon, uno che era nella lista dei licenziati da Marzio Innocenti. E’ rientrato ma dalle convocazioni viste non pare sia davvero in linea con i programmi federali, almeno come li aveva spiegati il Presidente. Oppure è da queste parti che non li si è capiti e siamo dei testoni che non sanno il significato delle parole.

La convocazione delle due formazioni azzurre messe insieme, fanno invece vedere abbastanza bene quella che, per ora, è la tattica di Smith & Crowley. Vediamo qualche passaggio.

Giocare fuori dalle nostre franchigie, non essere più patrimonio della sola FIR, viene definitivamente sdoganato: si può fare  anzi, bravi-bene-bis (…ma non si erano fatte le franchigie per far tornare gli italiani a giocare insieme?). Ad esempio: Ceccarelli (Brive), Fuser (Newcastle), Varney (Gloucester), Garbisi (Montpellier), Mori (Bordeaux), Minozzi (Wasps), Riccioni (Saracens).

Spazio agli eleggibili, portiamo più stranieri possibili in Nazionale, rendiamoli azzurri con il cap e poi vedremo alla bisogna. Ad esempio: Swanepoel (Rovigo) su tutti.

Chi non trova spazio in Nazionale maggiore e ne ha già fatto parte magari fa un giro in quella “A”. Cosa un po’ assurda visto che spesso questi ragazzi giocano già nel loro club (Zebre o Benetton Treviso) e vedono già l’alto livello tutte le settimane (ma questo rientra nella “mission” incompresa della “A”). Ad esempio: Trulla (Zebre), Brex (Benetton) Favretto (Benetton)

Tutti i “giovani” dentro. Alcuni sono già un po’ meno giovani ma fra una Nazionale e l’altra tutti i giovani prospect conosciuti o no, con cap o no, sono nella lista. Si fa davvero difficoltà a vedere gli esclusi. Ad esempio: A. Fusco (Fiamme Oro), L. Cannone (Benetton), Manfredi Albanese (Calvisano), Marin e Menoncello (Benetton)

Ci sarebbero altre piccole cose ma diciamo che quanto sopra è sufficientemente significativo a disegnare uno schema, per ora davvero “elementare”, che Smith e Crowley possono aver usato per partire nella non facile opera di risollevare le sorti del nostro mondo Azzurro. Speriamo arrivino i tempi migliori.

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